Berrettini, i silenzi e i non detti ci avevano già fatto presagire il peggio. Adesso c’è la conferma: non sarà facile.
Di Matteo Berrettini non si hanno più notizie. Ha perso l’abitudine, il tennista romano, di comunicare con i suoi follower a mezzo social. Teme che gli scarichino addosso odio gratuito e insulti, probabilmente, visto che a questo, purtroppo, lo hanno abituato nell’ultimo anno.
Lo hanno lapidato senza pietà per via dei ripetuti infortuni e della sua relazione, a detta di molti “malsana” e controproducente per la sua carriera, con l’ex velina Melissa Satta. Da qui la scelta, che ci sembra del tutto legittima, di allontanarsi dal web e di troncare ogni rapporto virtuali con i tifosi. Non una parola, quindi, sulle sue condizioni di salute, sulle modalità di recupero, sui progetti futuri. Ciò di cui disponiamo sono solo fumose congetture elaborate sulla base del nulla. Ipotesi probabilmente prive di fondamento che, in assenza di informazioni oggettive, equivalgono al nulla più totale.
È opinione generale che Berrettini, a questo punto, abbia deciso di pazientare per un altro mese ancora e di usufruire, così, dei benefici derivanti dal ranking protetto. Potrebbe rientrare, perciò, in concomitanza con il Sunshine Double, ossia ad Indian Wells. Sempre a patto, però, che il piede non dia più fastidio. E a condizione, cosa per nulla scontata, che ad una ripresa fisica riesca ad associare anche una rinascita mentale.
Berrettini, le parole di Santopadre
Perché il problema del finalista di Wimbledon 2021, oramai, non è più solo, appunto, fisico. Quella è la punta dell’iceberg. Sott’acqua ci sono molte altre complicazioni che i tifosi, per ovvie ragioni, non riescono a vedere.
A confermare quello che temevamo, e cioè che a Berrettini siano venute meno le forze mentali, che un tempo erano il suo valore aggiunto, è stato qualcuno che lo conosce fin troppo bene. Qualcuno che ha lavorato con lui per la bellezza di 13 anni e che ne conosce a menadito, di conseguenza, ogni singolo dettaglio.
A sbottonarsi in merito è stato Vincenzo Santopadre, il suo ex allenatore, sostituito sul finire dello scorso anno dallo spagnolo Francisco Roig. “Il calo di Berrettini è mentale più che tecnico e tattico“, ha detto il coach in una lunga intervista ai microfoni di TVPlay, facendo un po’ di chiarezza e confermando, in un certo senso, che il problema è ben più grave di quanto si temesse. Perché da un infortunio, con un po’ di pazienza, si può pure recuperare. Ma se è venuta meno la motivazione allora sì, che l’ex braccio destro di Rafael Nadal dovrà mettercela tutta, per restituirci il Berrettini forte e cocciuto che avevamo imparato ad amare.