Australian Open, la storia di questo tennista vi commuoverà e lascerà senza parole al tempo stesso: che rivincita a Melbourne.
Se fosse una fiaba inizierebbe con il tradizionale C’era una volta. Non lo è, però. Non si tratta di un racconto nato dalla penna di qualche fantasioso scrittore. Questa è semplicemente la storia di un tennista, come tanti ce ne sono al mondo, che in Australia ha trovato il riscatto e il tributo che meritava.
Il personaggio di questa non fiaba si chiama Sumit Nagal e non preoccupatevi nella maniera più assoluta, se il suo nome non vi dice niente. Viene dall’India, ha 26 anni ma non è famosissimo, non avendo mai vinto un titolo particolarmente degno di nota. Si è però imposto, nel 2015, nel Torneo di Wimbledon doppio ragazzi, in coppia con Lý Hoàng Nam. Zitto zitto, un passo dopo l’altro, è comunque riuscito a scalare il ranking mondiale. Lo scorso anno era fuori dalla top 500, mentre ora è 137esimo nella classifica Atp. Ma non è questo, in ogni caso, il punto.
La sua storia ci piace perché a Melbourne Sumit ha già avuto la possibilità di veder cambiare la sua vita da così a così. E non solo perché ha scritto la storia del tennis indiano, essendo lui stato il primo del suo Paese a sconfiggere in uno Slam una testa di serie, vale a dire Alexander Bublik. Quanto, piuttosto, per tutto quello che si nasconde dietro questa prestigiosa vittoria.
Quando Nagal – bello il fatto che solo una consonante lo separi da uno dei tennisti più forti della storia, no? – è partito alla volta dell’Oceania, aveva con sé una cifra risicatissima: sul suo conto in banca c’erano appena, pensate un po’, 900 euro.
Ha sostenuto autonomamente tutte le spese: l’All India Tennis Association non lo ha supportato di proposito per punirlo. Sì, punirlo, perché si era rifiutato di giocare la Coppa Davis in Pakistan, per paura dei terroristi. Inoltre, la Federazione del suo Paese non ha mosso un dito per fare in modo che avesse una wild card. E quindi, per accedere al tabellone principale, ha dovuto superare 3 turni di qualificazione.
Tutto è bene quel che finisce bene, però, tant’è che adesso Sumit non è più al verde. In un giorno solo, battendo Bublik al primo turno degli Australian Open, ha vinto 110mila euro, che basteranno certamente a coprire tutte le spese di viaggio fin qui sostenute. E che gli permetteranno, perché no, di continuare a sognare ancora un po’ in quell’arena gremita di persone che hanno plaudito la sua strepitosa performance.
Questo contenuto è stato modificato 17 Gennaio 2024 11:58
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