Sinner, ecco da chi il tennista di San Candido ha imparato i trucchi del mestiere di cui fa sfoggio oggi. Manie incluse.
C’è chi dispone le bottiglie in scala seguendo un criterio ben preciso e a noi ignoto. C’è chi rassetta la panchina a ogni cambio campo e poi c’è chi, un attimo prima di servire, fa la messa in piega alle sopracciglia rispettando tutte le tappe di un rituale messo a punto e perfezionato nel tempo.
A ciascuno il suo, insomma. Ogni tennista ha le sue abitudini e scaramanzie e non ce ne lamentiamo. Anzi, ben venga che gli atleti si sentano così a proprio agio, in campo, da mostrarsi senza filtri, con tutte le loro fissazioni e manie. Rafael Nadal resta il principe dei tic, ma bisogna ammettere che sull’altare dei campionissimi più scaramantici è in ottima compagnia. Non tutti se ne sono accorti, ma anche il tennista del momento è un vero e proprio fanatico, in questo senso. Sì, forse non ve ne siete ancora resi conto, eppure Jannik Sinner non ha nulla da “invidiare” né al mancino di Manacor e né ad altri colleghi del circuito.
Non fa nulla di neanche lontanamente paragonabile ai gesti estrosi ed insoliti che accompagnano Nadal a ogni punto, ma pure lui ha la sua bella dose di fissazioni. Fateci caso: vi siete mai chiesti come mai cammini in maniera diversa ogni qualvolta s’inchina per recuperare le palline e si appresta a servire?
Sinner come Sharapova: guai a calpestarle
Il motivo di questa danza involontaria, quasi impercettibile, è da ricercarsi nella risposta che Sinner aveva dato a Max Giusti quando, qualche tempo fa, il comico lo aveva intervistato su Supertennis. Alla domanda “Sei scaramantico?”, il nativo di San Candido si era lasciato andare ad una confessione inaspettata.
“Di base no – aveva detto – ma in campo tra uno scambio e l’altro cerco di passare le righe solo con il piede destro. Ogni volta, e per tutta la partita, te lo giuro”. Per evitare di calpestare quelle righe con il sinistro, è quindi costretto, di volta in volta, a modificare la sua andatura. Un rituale chiaramente scaramantico che non ha inventato, però, il numero 1 d’Italia. Lo ha assorbito, bensì, mutuato da una certa campionessa a fianco della quale ha avuto l’onore di crescere e di allenarsi per molti anni.
Parliamo di Maria Sharapova, che Sinner ha conosciuto a Bordighera, alla corte di Riccardo Piatti. La siberiana, che ha vinto 5 titoli del Grande Slam, non calpestava mai le righe del campo tra uno scambio e l’altro. Jannik potrebbe quindi avere ereditato da lei questa sua piccola mania. E chissà che non possa essere di buon auspicio.