Berrettini è riuscito nella non semplice impresa di convincerlo: la voce fuori dal coro ha spiazzato proprio tutti.
Per dieci stagioni circa, non ha avuto rivali sulla terra rossa. Non a caso si è regalato, nel corso della sua luminosissima carriera, ben due finali al Roland Garros: la prima nel 1998, la seconda nel 2001. Quando parla di tennis, insomma, lo fa con coscienza e in maniera puntigliosa. Con grande lucidità e razionalità.
Per questo motivo, ora che gli Australian Open sono definitivamente dietro l’angolo, Tuttosport ha ben pensato di intervistarlo e di scucirgli qualche previsione circa l’ormai imminente Slam di Melbourne. E Alex Corretja, è di lui che stiamo parlando, si è lasciato sfuggire diverse considerazioni, nel corso di questo botta e risposta. Alcune delle quali speriamo possano essere, in qualche modo, profetiche. Soprattutto quella che riguarda Matteo Berrettini, alle riprese con un rientro per nulla semplice, ancora peraltro in forse, e con le conseguenze di una lunga assenza dovuta, come noto, a cause di forza maggiore.
Per cominciare, il volto noto di Eurosport ha azzardato una previsione circa l’epilogo del torneo che andrà in scena nella terra dei canguri. Il grande favorito, a suo avviso, è sempre Novak Djokovic, ammesso che il problema al polso non perduri. Ma Nole, dice Corretja, dovrà stare bene attento sia a Carlos Alcaraz che a Jannik Sinner, “che mi sembrano molto ben preparati – le sue parole – per essere protagonisti nel primo Major dell’anno”.
Dopodiché ha speso, com’è giusto che sia, qualche parola in più per il numero 1 d’Italia, che dopo l’exploit di fine stagione sarà inevitabilmente sotto i riflettori in questo appuntamento di inizio 2024.
“Sinner è un grande professionista e sono un suo fan – ha ammesso l’ex tennista – Lavora con il suo staff sul dettaglio e in modo costante. Ha un diritto esplosivo difficile da contrastare, un rovescio efficace e regolare. Ha compiuto enormi progressi con la battuta, in particolare con la seconda di servizio e ha messo molte più variazioni nel suo gioco, a partire dalla palla corta per arrivare al gioco di volo. Simone Vagnozzi e Darren Cahill, sotto il profilo tecnico, hanno fatto un gran lavoro con lui e i frutti si stanno vedendo”.
In mezzo a tanti detrattori che sperano di vederlo cadere stupisce, poi, che Corretja abbia spezzato una lancia in favore di Berrettini. “Matteo è un altro tennista che mi piace molto. Se sta bene – ha detto – ha dimostrato di poter fare qualsiasi cosa. Da poco lo segue il mio connazionale e amico Francisco Roig, coach esperto e in grado di dargli consigli e trasmettergli tranquillità. Potenzialmente vale i primi 10 giocatori del mondo e se riuscirà a mettere in campo mobilità e aggressività potrebbe avanzare in tabellone”. E a noi non resta che sperare che abbia ragione e che la sua profezia, perché no, si avveri. Sempre a patto, s’intende, che scenda in campo come programmato.
Questo contenuto è stato modificato 12 Gennaio 2024 10:04
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