La stampa sportiva ha rivalutato Allegri dopo mesi di critiche mentre oggi accusa Stefano Pioli di essere inadeguato alla gestione del Milan.
I giudizi cambiano in fretta. Ne è consapevole il giornalista di fede rossonera Carlo Pellegatti, che intervenuto in diretta ai microfoni di TvPlay ha voluto prendere le difese di Stefano Pioli, ricordando che fino a pochi mesi fa era considerato molto meglio di Allegri.
“Nelle prime otto partite di campionato tutti parlavano di Pioli come un gran inventore, poi non sono arrivati i risultati e ora tutti parlano di Allegri“, ha dichiarato Pellegatti. “La chiave sono i risultati: la Juventus ha portato a casa tre o quattro partite all’ultimo minuto. Ma se gli si togli alcuni dei punti ottenuti così, la Juve sarebbe nella stessa situazione del Milan. Allegri è bravo perché sono arrivati i risultati, ma Pioli non è un allenatore piatto, anzi“.
Secondo Pellegatti si esagera nel criticare Pioli, anche se l’allenatore del Milan potrebbe anche a suo giudizio peccare di troppa flessibilità. “In questo senso, Pioli forse eccede, perché cerca sempre di innovare e di dare nuovi stimoli ai giocatori. Non so se a fine anno andrà via come tutti dicono. Stiamo parlando di uno dei dieci tecnici che negli ultimi dieci anni è arrivato tra le prime quattro d’Europa, motivo per cui tanto scarso non è“.
“Adesso si mettono sulla bilancia gli infortuni e i risultati discontinui, quindi viene criticato, ma la discriminante sono i risultati“, ha ripetuto l’intervistato. Per Pellegatti basterà che la Juve perda due partite affinché anche Allegri, ora incensato da tutti, torni nell’occhio del ciclone. “Giudizi così sono poco realistici“.
Allegri di nuovo al top e Pioli criticato: “Giudizi poco realistici“
“Mourinho merita gli applausi per aver vinto la Conference League ed essere arrivato in finale la passata stagione: non era facile. Però a livello di gioco e spettacolo non ho mai visto prestazioni divertenti“, ha continuato il giornalista. “L’anno scorso nel famoso 2-2 tra Milan e Roma, che diede il via alla crisi rossonera, ho sentito tante critiche, ma fino al minuto 87 c’era una differenza imbarazzante tra le due squadre, poi è finita in pareggio e tutto il resto è stato cancellato”.
“Proprio in questo periodo del 1989 il Milan perse male 1-0 a Cesena con Arrigo Sacchi in panchina“, ha poi raccontato Pellegatti. “Berlusconi si pose il problema e mai come quella volta il tecnico rischiò l’esonero. Ci fu l’intervento di Baresi e dei giocatori più rappresentativi che fecero presente al presidente che la squadra si trovava ai quarti di finale di Champions League. Cambiare allenatore in quel periodo avrebbe creato solo altri problemi. Questa situazione la comparo a quella attuale di Mourinho“.
Secondo Pellegatti la Roma può ancora qualificarsi in Champions e può far bene in Europa League: mandar via Mourinho non avrebbe senso. “Chi puoi mettere al posto di Mourinho? Una cosa che non sopporto dello Special One, però, sono le sue espulsioni troppo frequenti. Averlo in panchina è fondamentale, ma un comandante come lui non dovrebbe allontanarsi così spesso dalla nave“.