Sinner, questo non è affatto un bel primato: questo record rivela perfettamente, semmai, quanto critica sia ormai la situazione.
È difficile, per non dire impossibile, riepilogare tutti i record che ha collezionato nel corso della sua luminosissima carriera. Il rischio di dimenticarne qualcuno, avendone centrati veramente tanti, è piuttosto alto. Eviteremo quindi di farlo, anche perché la sua grandezza, a questo punto, è conclamata al di là dei primati e delle stelline appuntate sulla sua t-shirt.
Non v’è più dubbio, oramai, sul fatto che Jannik Sinner sia uno dei tennisti più forti che l’Italia abbia mai avuto. Ha il talento, ha il temperamento, ha la determinazione e la cocciutaggine che servono per diventare un campione degno di questo nome. Non si può dire lo stesso, invece, almeno al momento, di un certo suo connazionale che, proprio come Jannik, sembrava destinato a scrivere una splendida pagina di tennis azzurro.
Qualcuno potrebbe già aver capito, a questo punto, che è di Lorenzo Musetti che stiamo parlando. Di quel tennista, fortissimo, che tutti credevamo pronto ad esplodere ma che, invece, continua a fare da tappezzeria ai margini del circuito. Sul suo conto sono stati sprecati fiumi di inchiostro e consumate tastiere a più non posso. Eppure, nessuno riesce a spiegarsi come sia possibile che, pur avendo lui un talento unico, non riesca a dare il meglio di sé in campo.
Lorenzo il Magnifico, così com’era stato ribattezzato nel periodo d’oro, in cui sembrava pronto ad esplodere, continua ad arrancare. Ha vinto la prima partita della stagione ma ha perso la seconda, sebbene il suo rivale, sulla carta, non fosse neanche lontanamente paragonabile a lui.
E questa sconfitta – ha perso 7 degli ultimi 8 match disputati, che è già di per sé un dato piuttosto allarmante – non fa altro che confermare il trend che gli è valso, purtroppo, un record al contrario. Un primato che non ci affanneremo a festeggiare perché indicativo, ahinoi, dei numerosi passi indietro che il carrarino ha fatto negli ultimi tempi.
Musetti è il tennista della top 30 che ha perso il maggior numero di sfide contro avversari che sono fuori dai primi 100 del mondo. Il che significa che non è riuscito a domare rivali di cui avrebbe potuto fare un sol boccone. E che urge, ora più che mai, un intervento tempestivo e radicale che possa riportarlo sui giusti binari, non fosse altro per salvare il salvabile. Nonché per scoprire se avessimo preso un granchio o se è vero, invece, che dietro il suo atteggiamento pessimista si nasconde il campione che avevamo visto in lui.
Questo contenuto è stato modificato 7 Gennaio 2024 09:46
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