Sinner, magari fosse solo uno. Una nuova minaccia incombe all’orizzonte: grane in arrivo per il campione azzurro.
Siamo talmente focalizzati su Jannik Sinner, com’è giusto e sacrosanto che sia, da esserci dimenticati che non è l’unico ad aver fatto passi da gigante, nel corso di questo 2023. E sarebbe sbagliatissimo pensare che l’altoatesino debba guardarsi solo da Carlos Alcaraz, perché non è così.
Al momento l’iberico è senza ombra di dubbio il suo rivale numero 1, ma è evidente che non sia l’unico. Nel circuito maggiore ci sono così tanti talenti pronti ad esplodere che il nativo di San Candido farebbe bene a guardarsi le spalle in qualunque circostanza. Le possibilità di essere colpito alle spalle sono innumerevoli e sarebbe un grave errore dormire sonni tranquilli nella certezza di essere il solo campione in erba del ranking Atp. Rischio che l’umilissimo Sinner comunque non corre, convinto com’è del fatto che si possa sempre migliorare.
Sta di fatto che una minaccia all’orizzonte si intravede già e che è corretto darle la giusta considerazione. Ben Shelton è ancora ben – scusateci il gioco di parole – lontano dal raggiungere i traguardi del suo avversario azzurro, ma di certo è sulla buona strada. Il 2023 ha sancito la sua ascesa al ranking ed è ragionevole aspettarsi che in occasione della prossima stagione possa esplodere definitivamente, dando fastidio ai big del circuito. E che continuerà ad alzare la cornetta – il gesto che fa per esultare – molto più di frequente.
Sinner, guardati le spalle: non alzare quella cornetta
Con Shelton in rampa di lancio, pronto a ripercorrere le orme di Sinner, Alcaraz e Rune, c’è poco da stare allegri. Soprattutto perché quello che dice è chiaramente indicativo del fatto che è molto determinato e che ce la metterà tutta, per arrivare dove vuole.
“Sto cercando di avere una mentalità orientata verso una continua crescita – ha detto l’americano in un’intervista al sito On-Running – Sono competitivo e voglio vincere, ma devo ricordare a me stesso che non sono neanche lontanamente dove voglio essere per quanto riguarda alcuni aspetti. Spero di avere una lunga carriera davanti a me e tempo per affinare il mio stile”.
“So che non sono perfetto – ha aggiunto Shelton – Ho dei difetti e molto da migliorare, ma è questo che mi motiva a continuare a lavorare. Non posso fare grandi cose in questo gioco se non lavoro duro, o più duramente, di chiunque altro là fuori. Sono una persona competitiva. Voglio vincere ogni partita. Voglio battere chiunque si trovi dall’altra parte della rete“. E se quel “chiunque”, come pensiamo, ingloba anche Sinner, si salvi chi può.