Sinner, tutt’altro che acqua passata: la polemica ha finito con il macchiare irrimediabilmente il suo annus mirabilis.
Un anno irripetibile? Speriamo di no. Perché in fondo la sola cosa che vogliamo è che Jannik Sinner riesca a bissare i successi che hanno costellato il suo magico 2023. O, addirittura, a fare ancora meglio. Il talento per riuscirci non gli manca ed è per questo che i suoi sostenitori stanno già sognando ad occhi aperti.
Ciò nonostante, non si può dire che questa stagione ormai archiviata sia stata perfetta in tutto e per tutto. C’è stato un momento, infatti, in cui l’altoatesino ha avuto contro un vero e proprio esercito di detrattori. Di tifosi delusi dal suo comportamento che non hanno perso occasione per “sparargli” addosso e per criticarlo per le sue, pur legittime, decisioni. Dovreste aver intuito tutti, a questo punto, a cosa ci riferiamo. A quale, fra le tante tappe che hanno scandito questo anno volto al termine, stiamo alludendo.
Sì, stiamo parlando proprio di quella, della polemica che ha tenuto banco sul finire dell’estate e che ha coinvolto Jannik Sinner in quanto presunto “traditore” della patria. Il nativo di San Candido, come si ricorderà, dopo la trasferta americana aveva deciso di fermarsi un po’ e di recuperare. Per questo motivo, aveva rifiutato la convocazione in Coppa Davis e rinunciato di fatto alla fase a gironi. Non appena la notizia era rimbalzata da un sito all’altro, apriti cielo.
Gliene sono state dette di tutti i colori, nello scorso mese di settembre. È stato accusato di non rispettare la maglia azzurra, di non tenere ad essa, di essere troppo focalizzato sui suoi impegni personali e di non curarsi affatto, dunque, della Nazionale azzurra.
Ora che la Davis è stata conquistata è acqua passata, ma fino a un certo punto. A Simone Vagnozzi, il suo allenatore, continua a bruciare e non poco il modo in cui il suo pupillo è stato trattato in quell’occasione. “La polemica di Coppa Davis non ha fatto piacere – ha detto ad OA Sport riprendendo il discorso – Io, come allenatore, posso dire a Jannik che le risposte vanno date sul campo. Ed è quello che lui ha fatto. Quindi non vorrei rientrare troppo nella polemica, ormai è una cosa passata”.
“L’unica cosa che ha dato un po’ fastidio – ha osservato ancora il coach – è che è andata un po’ sul ragazzo, invece che sulla scelta, le scelte possono essere sempre criticabili, però il ragazzo penso che sia da esempio per tanti ragazzini in tutto il mondo. Adesso ha anche vinto il premio dei fan dall’ATP, quindi penso che sia un ragazzo che è visto bene, che è un esempio per tutti, e che quindi penso che come italiani dobbiamo essere molto orgogliosi di avere un ragazzo che porta il tricolore in giro per il mondo così”.
Questo contenuto è stato modificato 24 Dicembre 2023 09:13
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