Sinner, questa mazzata proprio non ci voleva: controllare bene la data di scadenza, è già tutto scritto nel destino.
Il mondo è bello perché è vario, recita un antico detto sul quale dovremmo essere tutti d’accordo. Anche perché sarebbe una noia mortale se tutti avessimo le stesse idee e lo stesso modo di pensare, gli stessi gusti e le stesse passioni. È molto meglio, quindi, che sia così.
Non sarebbe divertente, d’altra parte, se tutti indistintamente fossero pazzi del campione del momento, vale a dire il tennista altoatesino Jannik Sinner. Se ne parla ovunque e in tutte le salse, in Italia ma non solo. Il popolo del tennis è pazzo di lui, ma è normale che, di tanto in tanto, spunti una voce fuori dal coro. Proprio alla luce, appunto, di quello che abbiamo detto prima. Che se così non fosse sarebbe una noia mortale. E quindi, in mezzo ad un mare di tifosi convinti che sarà il prossimo numero 1 del mondo, può capitare che qualcuno non sia d’accordo con questa previsione.
Quel qualcuno oggi risponde al nome di Nikolaj Davidenko, che gli appassionati di questo sport indubbiamente ricorderanno per via dei suoi innumerevoli successi. È stato a lungo al terzo posto della classifica mondiale ed è sufficientemente preparato, quindi, da avere tutto il diritto di parlare di tennis e degli atleti che popolano il circuito in questo momento. Tant’è che, nelle scorse ore, ha voluto fare il punto della situazione e analizzare, più nello specifico, il rendimento del nativo di San Candido.
Sinner, che mazzata: l’ha fatto a pezzi
“Ho visto dal vivo come gioca e si allena – ha raccontato Davidenko – è davvero un grande lavoratore. Sta anche cercando di cambiare il suo gioco. Scivola, si muove bene, è forte fisicamente e stabile. In questo è fantastico e penso che se continuerà così migliorerà senz’altro i suoi risultati”.
Fin qui ha speso delle parole piuttosto lusinghiere per il numero 1 d’Italia, di cui ha fatto un ottimo ritratto. Peccato solo che, in un secondo momento, si sia lasciato andare a una dichiarazione che non avrà fatto felice Jannik: “Spesso si spinge al limite – ha detto l’ex numero 3 del mondo – gli manca ancora qualcosa, ed è difficile durare un’intera stagione contando solo sulla forza di volontà. Può fare un grande torneo, un grande big match, ma per durare tutta la stagione come Djokovic deve essere in grado di fare altro. Forse è anche psicologia”.
Prima la carota – che nel caso di Sinner casca proprio a fagiolo – e poi il bastone, dunque. Per Davidenko Jannik è un campione “a scadenza”, incapace di rendere al 100% dal primo all’ultimo torneo. E possiamo solo sperare, a questo punto, che i fatti lo smentiscano.