Sinner, questo discorso effettivamente non fa una piega. Adesso è tutto più chiaro: effettivamente, hanno ragione loro.
Qualcuno dice che sia troppo pesante e potenzialmente indigesta. Qualcun altro, invece, amante delle pietanze unconventional, non vede l’ora di poterla addentare. Come ormai tutte le cose al giorno d’oggi, anche la pizza speciale dedicata a Jannik Sinner ha diviso il popolo dei social e i tifosi in due fazioni distinte e separate.
Da una parte c’è chi ha apprezzato l’idea del locale londinese di rendere omaggio al campione altoatesino con un “disco” di pasta lievitata, e perfettamente alveolata, farcita con ogni ben di Dio. Dall’altra, invece, c’è chi ha osato lamentarsi della simpaticissima dedica sostenendo che questa pizza sia più un oltraggio che non un omaggio. La sola cosa certa, in mezzo a tutte queste opinioni contrastanti, è che se n’è parlato talmente tanto che tutti, adesso, vogliono assaggiare la pizza al “sapor” di Jannik Sinner. La strategia di marketing, stavolta, l’hanno fatta i social.
La si trova da Zia Lucia, una catena italiana che vanta la bellezza di 11 pizzerie nel regno di Carlo III. Nel menu di ciascuna di esse, da qualche giorno a questa parte è comparsa come per magia questa prelibatezza tutta da gustare. Ideata, ma in fondo c’era da aspettarselo, dai due imprenditori che gestiscono la catena e che sono, manco a dirlo, nostri connazionali. Gianluca e Claudio sono due tennissofili doc, ma fra loro c’è un po’ di maretta perché uno preferisce Matteo Berrettini e l’altro fa parte, invece, dell’esercito dei sinneristi. Nonostante uno dei due propenda per il romano, sono stati entrambi d’accordo sul fatto che il numero 4 del mondo meritasse un omaggio gourmet.
Niente carote sulla pizza Jannik Sinner: ecco perché
Il Corriere della Sera li ha raggiunti e intervistati e abbiamo avuto modo di scoprire, dunque, perché abbiano osato estromettere dalla pizza Jannik Sinner il simbolo del campione, vale a dire le carote. Una spiegazione c’è ed è anche assolutamente logica. E poi gli esperti sono loro, mica noi.
“Ci abbiamo pensato – ha ammesso uno dei due imprenditori – Ma con la vellutata di carote, o di zucca, non avrebbe avuto un ottimo sapore“. Gianluca e Claudio hanno preferito optare per qualcosa di decisamente meno light: basti dire, infatti, che gli ingredienti che compongono questa prelibatezza sono la vellutata di broccoli, la salsiccia, la mozzarella e le patate arrosto. Nel caso in cui la si preferisca in una versione più soft e meglio digeribile, è possibile ordinarla con l’impasto a base di carbone vegetale. Non sarà ipocalorica, ma di sicuro sarà gustosissima.
La loro idea, insomma, ha già riscosso un successo straordinario. Manca solo la ciliegina sulla torta. Pardon, sulla pizza. “Il nostro sogno è di invitare Jannik e tutto il team della Coppa Davis – hanno detto i due italiani – a mangiare una pizza in uno dei nostri ristoranti, magari in occasione di Wimbledon. Abbiamo undici pizzerie, di cui una a Wandsworth, molto vicina al tennis club. Per l’occasione faremo una pizza ad hoc”. Appuntamento a luglio, allora?