Berrettini, l’ennesima mazzata arriva come un fulmine a ciel sereno: è proprio vero che non c’è mai fine al peggio.
Magari fosse stato solo un “infortunio”. Da quelli si guarisce, prima o poi. Il problema è che il tennis non perdona e che i problemi fisici non sono, generalmente, che l’inizio della fine. Ne sa qualcosa Matteo Berrettini, che oggi si ritrova a pagare a carissimo prezzo lo scotto dei suoi acciacchi e di un fisico che risente dello stress e degli sforzi eccessivi.
Non sono troppo lontani i tempi in cui il tennista romano era al sesto posto del ranking mondiale, eppure sembrano trascorsi secoli da allora. In primo luogo perché l’ex numero 1 d’Italia non solo non è più in top 10, ma non è neanche più nella top 50. Per un pelo, piuttosto, il che è una grande fortuna vista la situazione, è rimasto nei primi 100. Oggi è il 92esimo al mondo e la sua vita è cambiata da così a così da un momento all’altro.
L‘emorragia di punti che ha fatto seguito ai suoi infortuni e agli innumerevoli stop&go che hanno costellato l’ultima parte della sua carriera non è, ad ogni modo, il suo unico problema. Ce n’è un altro con il quale Berrettini si è visto suo malgrado costretto a fare i conti. E si tratta, ahinoi, di qualcosa di altrettanto spiacevole.
Berrettini, oltre al danno la beffa: ennesimo ceffone
I tennissofili ricorderanno sicuramente che Matteo ha vissuto ciò che Jannik Sinner sta vivendo oggi. Il bagno di folla, l’entusiasmo dei tifosi, un carro pieno zeppo di gente che sta dalla tua parte che vuole solo vederti vincere. Peccato solo che da quel carro siano scesi in tanti, come si evince chiaramente da un dato che riteniamo essere piuttosto esplicativo.
Google ha pubblicato il rapporto annuale nel quale tira le somme delle ricerche effettuate dagli utenti nell’anno che sta per volgere al termine. Le classifiche vengono stilate tenendo in considerazione persone, “cose” e fatti che hanno subito un’impennata di ricerche rispetto a quello precedente. E se lo scorso anno Matteo era al sesto posto della classifica dei personaggi più cercati su Google, quest’anno è scomparso nel nulla.
Il suo nome non compare all’interno di questo ranking, mentre è possibile notare come il suo amico e connazionale Sinner la domini incontrastato dall’alto della sua popolarità. Oltre al danno la beffa, verrebbe da dire. Ma chissà che il momento del riscatto non sia, finalmente, vicino.