L’addio di Skriniar all’Inter non è stato un evento troppo traumatico per il difensore: il centrale del PSG non ha rimpianti. L’aneddoto è stato riportato da qualcuno che lo conosce bene.
Francesco Calzona, attuale ct della Slovacchia, è intervenuto in diretta ai microfoni di TvPlay per elogiare la sua squadra e la conquista della qualificazione agli Europei e poi per raccontare dell’addio di Skriniar all’Inter. Per Calzona, Skriniar non ha mai mostrato rimpianti: ha sempre vissuto con massima serenità la sua professione, anche nei giorni convulsi della separazione dai colori nerazzurri.
“La qualificazione all’Europeo è stata un’avventura molto difficile“, ha confessato il ct della Slovacchia, “ma è stato il coronamento di 14 mesi di duro lavoro. Quando sono arrivato ho trovato una Nazionale un po’ demotivata e depressa. E infatti all’inizio ho avuto difficoltà a entrare nella loro testa, ma i ragazzi sono stati stupendi nel seguire le mie direttive e alla fine ci siamo tolti delle belle soddisfazioni”.
“Nel girone abbiamo perso solo col Portogallo, ma al di là di questo per me è stato motivo di orgoglio che un grande mister come Martinez abbia lodato la mia squadra per l’atteggiamento che abbiamo avuto”.
Calzona ha poi rivelato di non aver mai pensato di poter allenare il Napoli. “No, non ci ho pensato, perché sono sempre stato preso dalla mia avventura in Nazionale. Ho passato quattro anni a Napoli e la considero come un punto di arrivo. Sono stato bene e ho vissuto un periodo bellissimo“.
“Quando Garcia è stato sollevato dall’incarico, con Marek Hamsik abbiamo ipotizzato su chi potesse andare sulla panchina partenopea, ma in ogni caso non mi è mai passato per la testa, anche perché è molto difficile che una squadra così importante possa pensare a uno come me”.
Skriniar felice al PSG: “Mai avuto rimpianti“
L’intervistato ha voluto poi esprimere il proprio sostegno ad Allegri: “I risultati gli stanno dando ragione. Lui porta avanti una filosofia che in questo momento lo sta ripagando. Ha questa etichetta perché anche negli anni passati ha sempre proposto un calcio similare. Ma questo significa solo che crede fortemente in questo tipo di calcio. Ogni allenatore ha le sue caratteristiche, ma la cosa fondamentale è trasmettere il messaggio del calcio che vuoi fare ai tuoi giocatori“.
“Lavorare con grandi tecnici come Sarri, Spalletti e Di Francesco è stata una grande scuola. Lavorare per 15 anni da assistente mi ha aiutato veramente tanto. Non ho avuto problemi a farmi accettare perché con questi allenatori ho sempre lavorato sul campo e mi sono confrontato con grandi campioni come a Napoli. Avere a che fare con Lobotka, Skriniar o Hamsik non è stata una difficoltà per me. I giocatori sono ragazzi intelligenti, ma è chiaro che quello che tu proponi deve avere un senso se no fanno fatica a seguirti”.
“Skriniar è un ragazzo fantastico e caratterialmente è uno dei più forti che ho visto“, ha concluso il ct della Slovacchi, “non ha mai avuto rimpianti. Era sereno quando si è fatto male, era sereno quando ha vissuto quella situazione con l’Inter. Ha sempre dimostrato di essere anche un grande capitano”.