Berrettini, non c’è alcun bisogno di leggere tra le righe: con quella dichiarazione lo ha ammesso pubblicamente.
C’è un motivo ben preciso se Matteo Berrettini si è preso la briga di volare prima a Bologna, poi a Malaga, sebbene fosse impossibilitato a giocare. Ed è da ricercarsi nel suo mai celato attaccamento alla maglia azzurra, ma anche nel suo temperamento e nel suo modo di essere.
Perché è vero che tutti i giocatori della Nazionale nostrana, nessuno escluso, sono ragazzi pieni di talento e di voglia di fare, mossi da un amore smisurato nei confronti della propria patria. Di uomini-squadra come Berrettini, però, ne esistono pochi. Ed ecco spiegato, quindi, perché il campione romano, rimasto fermo ai box per parecchi mesi e non nelle condizioni, quindi, di giocare in Coppa Davis, si sia comunque precipitato a supportare i suoi connazionali che hanno poi vinto, come noto, la tanto desiderata insalatiera. Se c’è qualcuno che sa spronare e dare i consigli giusti al momento giusto, statene pur certi, quello è senza di dubbio The Hammer.
E lo sa bene il presidente della Federazione italiana di tennis, Angelo Binaghi, che qualche settimana fa, ancor prima delle Finals, aveva rivelato il suo desiderio di vedere Berrettini al timone della squadra azzurra. “Sarebbe perfetto – aveva detto nello specifico – per fare il capitano di Davis in futuro”.
Binaghi potrebbe essere presto accontentato, dal momento che questo suo piccolo “sogno” non sembra essere poi così irrealizzabile. Qualcosa, nelle parole che Matteo Berrettini ha detto al galà di SuperTennisTV, lasciano anzi presagire che possa essere addirittura già pronto a saltare al di là della barricata.
“Al 2024 – ha detto il romano, interrogato sul suo futuro – chiedo di provare le emozioni che ho provato a Malaga e a Bologna durante la Davis. Quelle sensazioni vissute fuori dal campo voglio viverle anche in campo perché è quello che mi è mancato di più. Sgolarmi per i miei compagni mi ha fatto bene, spero di continuare ad arrabbiarmi per un colpo sbagliato e di esaltarmi per un vincente”.
Il fatto che incitare i suoi compagni gli abbia fatto bene sembrerebbe essere rappresentativo del fatto che abbia la stoffa per essere un ottimo allenatore. Tanto più se, come ha sottolineato, si tratta di una cosa che lo fa stare bene. Che si nasconda quindi, in queste sue parole, un indizio riguardante il suo futuro?
Questo contenuto è stato modificato 10 Dicembre 2023 12:29
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