Berrettini, stavolta non c’è modo di saltare la fila: si mette male per il tennista romano, reduce da una stagione nera.
È ambizioso, dopo uno stop lungo quanto quello da cui è reduce, pensare di essere pronto e sufficientemente in forma da partecipare a uno Slam. E Matteo Berrettini lo sa non bene ma benissimo, quanto difficile sarà rientrare in campo e lasciarsi alle spalle le delusioni e le conseguenze di tutti gli imprevisti che hanno costellato il suo 2023.
Tant’è che non avrebbe mai osato avvicinarsi all’arena di Melbourne, dove si giocano gli Australian Open, senza essersi prima sgranchito le gambe. La sua politica, così pare, sarà opposta rispetto a quella che ha portato avanti lo scorso anno, o almeno per una parte di esso. Se prima aveva deciso, in accordo con Vincenzo Santopadre, di giocare solo i tornei più importanti, onde evitare di stressare il fisico, il romano è ora consapevole che dovrà mettere sulle gambe quanti più match possibili, per tornare agli antichi fasti.
Ed è proprio per questo motivo che prima ancora che allo Slam australiano avrebbe l’intenzione di giocare in qualche torneo preparatorio. Non fosse altro per muoversi e per mettersi un po’ alla prova prima di iniziare a fare sul serio. Prima di ricominciare la sua scalata verso i piani alti del ranking Atp.
Berrettini, non dipende solo da lui: la faccenda si complica
Peccato solo che la programmazione della sua stagione, a questo punto, non dipenda solo ed esclusivamente dalla sua volontà. O da ciò che desidera e che ritiene sia meglio per sé. Il suo futuro, semmai, è letteralmente nelle mani degli altri.
Berrettini, per le motivazioni di cui sopra, si è iscritto all’Atp 250 di Hong Kong, che avrà inizio il giorno di Capodanno. Il suo nome, tuttavia, non è nel main draw, e il perché è presto detto: con pochi posti a disposizione, di spazio per chi è indietro a livello di classifica non ne resta in abbondanza, Anzi, ne rimane poco, troppo poco.
Il romano, in quanto 92esimo nel ranking mondiale, non è nel tabellone principale. Figura, però, nella sezione degli Alternates, quella riservata ai giocatori che, pur avendo i requisiti per essere ammessi nel main draw, potranno giocare solo ed esclusivamente in caso di rinunce o infortuni. Potrebbe accadere, ma non è comunque garantito che Matteo scenda in campo: è il nono degli alternates, motivo per il quale c’è chi avrebbe eventualmente la precedenza rispetto a lui. Ce l’avrà un piano B, il buon vecchio martello capitolino?