Sinner, altro che freddo e disinteressato: le parole del tennista altoatesino al gala di lunedì sera dicono molto su di lui.
Si diceva di lui che fosse troppo freddo. Che il fatto che non lasciasse trasparire alcuna emozione mal si conciliasse con la sua carriera sportiva e con il suo status di personaggio pubblico. Dava l’impressione che se vincesse o perdesse poco gliene importasse. E invece, le cose non stanno esattamente così.
In questi mesi in sua “compagnia” abbiamo scoperto che l’apparenza inganna e che Jannik Sinner non è come i detrattori lo hanno sempre descritto. Pare tutto d’un pezzo, è vero, ma quello che è stato scambiato per disinteresse e freddezza è solo un eccesso di concentrazione. Non c’è nulla che possa distrarlo, quando gioca a tennis e quando in ballo c’è la possibilità di migliorarsi e di progredire. Potremmo non vederlo mai piangere o esultare in maniera smisurata per un qualche successo, magari, ma ci sta: il mondo, in fin dei conti, è bello perché è vario.
Eppure, inevitabilmente, ha gioito anche lui, in quel di Malaga. La felicità del team azzurro – quando si tratta di celebrare un traguardo sportivo, si sa, gli italiani sono incontenibili – ha finito con il travolgere anche lui, che ha sorriso come non mai nella sua carriera. Segno che l’atmosfera della Coppa Davis è diversa da quella di qualunque altro torneo e che nessuno è immune alla sua magia.
A confermare quanto appena ipotizzato è stato proprio Sinner, che alla serata di gala di SuperTennisTV è stato messo “sotto torchio” ben bene. Gli è stato chiesto di tutto un po’ e lui, che non ama troppo parlare, ha raccolto le forze per rispondere a qualunque domanda gli sia stata posta.
“La Davis è davvero particolare – questo un estratto dell’intervista – perché ti fa vivere il clima di uno spogliatoio, il senso di unione di una squadra. È bello poter confrontarsi con i tuoi colleghi dopo un punto, e capire la loro opinione”. Dopodiché, l’altoatesino si è lasciato andare ad una considerazione perfettamente rappresentativa del suo immenso cuore d’oro.
“Penso a Berrettini – ha aggiunto Sinner – il cui nome non è nell’albo d’oro della coppa che abbiamo vinto, ma che se ci fosse un modo per poterlo aggiungere ognuno di noi vorrebbe che ciò accadesse. Vederlo lì, seppur infortunato, rende l’idea di quanto fosse unito il nostro gruppo”. Ancora un pensiero per l’amico Matteo, dunque, che Jannik aveva già taggato nella foto di gruppo con l’insalatiera sebbene il romano, per ragioni legate al protocollo, non avesse potuto posare insieme ai suoi compagni di squadra.
Questo contenuto è stato modificato 5 Dicembre 2023 14:10
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