Sinner, il carro inizia lentamente a svuotarsi: una nuova polemica sta per travolgere il tennista azzurro.
Paolo Bertolucci ha saputo dirlo con estrema eleganza. “Sono contento – ha scritto sui social qualche giorno fa – che abbiate scoperto nell’ultima settimana Jannik Sinner. Sul carro però avrete, in quanto ritardatari, solo posti in piedi“.
Quel carro era già affollato, ma non a questi livelli. Tutti hanno voluto tornare a bordo, incluso chi, nel corso degli anni, non ha fatto altro che sparare a zero sul tennista altoatesino per i motivi più disparati. Inizialmente lo si faceva perché lo si reputava incapace di contrastare campioni (apparentemente) ben più dotati del calibro di Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev. Poi, quando li ha battuti – ripetutamente, è doveroso sottolinearlo – tutti e tre, i detrattori sono improvvisamente scomparsi. Così come si sono dileguati, in queste ultime ore, quelli che lo avevano aspramente criticato per via della sua assenza durante la fase a gironi della Coppa Davis.
Gliene avevano dette di ogni, lo avevano “lapidato” in pubblica piazza usando parole fortissime e denigratorie. Ma eccoli qui, oggi, sul carro di Jannik, in compagnia di coloro i quali, invece, hanno sempre creduto in lui e nel suo formidabile talento. E che sapevano, sin dall’inizio, che era solo questione di tempo. Che tutti i fiori, prima o poi, sbocciano.
Sinner, adesso è Montecarlo il capro espiatorio
Peccato solo che l’idillio derivante dalla sua straordinaria prestazione alle Nitto Atp Finals e dalla vittoria in Coppa Davis sia già finito. Non potendogli più contestare la poca italianità o lo scarso talento, ci si sta appellando, adesso, al solo “difetto” che gli si può effettivamente imputare.
Anche Sinner, come molti altri tennisti, tra cui gli stessi Berrettini e Musetti, ha la residenza a Montecarlo. Una pratica comune a molti sportivi, che preferiscono vivere, e dunque “spostare” i propri guadagni, nei Paesi in cui la pressione fiscale è più bassa che in Italia. Difficile che qualcuno lo ammetta apertamente e Jannik, ma come lui tutti gli altri, non ha fatto eccezione. “È una scelta professionale – ha risposto di recente quando è stato interrogato in merito – null’altro. A Montecarlo giochi all’aperto tutto l’anno, ci sono tutti i top player, i campi sono sempre a disposizione: sembra un Master 1000″.
Le ragioni di certe scelte sono implicite e non si ammettono – anche perché, è giusto sottolinearlo, ognuno coi propri soldi ci fa quel che gli pare – ma è proprio questo che al momento viene contestato a Sinner, in mancanza d’altro a cui appigliarsi. Sono in tanti a scrivere, sui social e sulla stampa, che per potersi dire un eroe azzurro degno di questo nome dovrebbe avere il “coraggio”, adesso, di spostare la sua residenza in Italia. Siamo alle solite, insomma…