Sinner, è proprio vero che certe abitudini sono dure a morire: è successo ancora una volta, non c’è più speranza.
Sarebbe superfluo continuare a spendere troppe parole sulle imprese epiche di Jannik Sinner e sulla sua mentalità da campione. Il mondo intero ha ormai preso atto dei suoi valori e del suo talento e tutti si aspettano, a questo punto, che diventi il numero 1 da un momento all’altro.
Piace perché è semplice, piace perché è genuino. Piace perché ha sempre un pensiero per gli avversari che mette ko lungo il suo cammino e piace pure perché, archiviata la Coppa Davis, ha avuto cura di “includere” anche Matteo Berrettini nei tag alla foto che immortalava il quintetto vincente. Come se pensasse che quell’insalatiera sia anche un po’ sua, sebbene il romano non abbia potuto contribuire fattivamente alla sua conquista. Ha un cuore d’oro, insomma, il ragazzo di Sesto Pusteria, e di questo si sono accorti tutti. Certe cose, d’altra parte, sono così rare da non passare inosservate.
E per tutta risposta in tanti, in queste ore, sono saliti sul suo carro. Certo è facile, ora che è ad un passo dal tetto del mondo, adesso che ha contribuito a restituire all’Italia la Coppa Davis, che mancava da 47 anni. E se prima Jannik era l’ “infame” che aveva saltato la fase a gironi, preoccupandosi più dei suoi impegni personali che non della Nazionale, adesso è l’eroe azzurro che ha fatto felici i tifosi italiani emulando l’impresa del 1976. Ci vuole poco a cambiar prospettiva. Ma ci vuole molto, invece, per imparare dai propri errori.
E c’è un errore, a tal proposito, nel quale tutti continuano a gran sorpresa ad inciampare. Sembra facile, sulla carta, ma nella realtà, a quanto pare, non lo è. Se così fosse, d’altronde, nessuno sbaglierebbe di continuo il nome del fortissimo tennista altoatesino.
C’è chi si ostina a chiamarlo Yannik, ma c’è anche la variante, addirittura peggiore, Yannick, talvolta Jannick. Lo storpiano in tutti i modi, il nome del campione azzurro, ormai abituato a vederlo stravolto e rivisitato. Quello che sono in pochi sanno è che, di recente, un clamorosissimo errore di questo tipo è stato commesso nel suo paese di origine.
A raccontarlo è il Corriere del Trentino, che ha rivelato ai lettori che fuori dall’ufficio turistico, per un po’, ci sono stati tre manifesti dedicati a Sinner. Il terzo, però, è stato ritirato: “Era tre metri per tre – ha spifferato un abitante del posto al giornalista – ma avevano scritto Yannik con la “y”, invece che con la “j” e quando sono venuti dal tennis club di Riva del Garda per la sfida ci hanno riso dietro“. Ma allora è proprio un vizio!
Questo contenuto è stato modificato 29 Novembre 2023 13:59
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