Sinner è riuscito laddove Nole, invece, ha fallito: questo retroscena torinese ha davvero dell’incredibile.
Affrontare il numero 1 al mondo per ben 3 volte nel giro di 2 settimane è fantascienza pura. O meglio, lo sarebbe per tutti ma non per Jannik Sinner, che anche in occasione delle semifinali di Coppa Davis si ritroverà davanti lo stesso avversario che gli ha impedito di coronare il sogno di vincere le Finals di Torino.
Sarà una sorta di “spareggio”, se vogliamo, dal momento che lui e Novak Djokovic hanno vinto un match a testa nel corso di questi 10 giorni o poco più. Senza nulla di “personale” in palio, ma con la voglia smisurata di regalare alla propria Nazionale l’accesso all’atto finale della competizione a squadre. Difficile prevedere come andrà, essendo ora i due in uno stato di sostanziale equilibrio. Sappiamo per certo, invece, grazie a delle dichiarazioni circolate nelle scorse ore, che Sinner è riuscito laddove Nole, invece, ha “fallito”.
E stavolta non c’entra il tennis, che pure è il denominatore comune tra l’azzurro e il serbo. Si tratta di una questione di tutt’altra natura che potrebbe anche strapparvi, perché paradossale, un sorriso.
Sinner se la spassa: non c’è posto per Nole
Così come esiste una sorta di quartier generale in cui tutti i Maestri in gara alle Finals soggiornano durante il prestigioso torneo, a Torino c’è anche un ristorante parecchio in voga tra i tennisti che vi prendono parte. Lo stesso locale di cui Cristiano Ronaldo, ai tempi della sua avventura bianconera, era ospite praticamente fisso.
Lo chef di questo ritrovo di campioni, Davide Fiore, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport parecchi aneddoti interessanti relativi, appunto, all’edizione che ci siamo appena lasciati alle spalle. Uno di essi riguarda proprio i due atleti che si sono dati battaglia in finale la scorsa domenica, ossia Sinner e Djokovic. E quando diciamo che Jannik è riuscito laddove Nole ha fallito, ci riferiamo proprio a qualcosa che ha a che vedere con il noto locale torinese.
Sinner ha cenato lì diverse volte, come ha raccontato lo chef, mentre il maître si è visto costretto, suo malgrado, a rifiutare la prenotazione del numero 1 al mondo. “Purtroppo – ha raccontato Fiore al quotidiano sportivo – quest’anno eravamo pieni quando ci ha fatto chiamare per prenotare, mi è dispiaciuto un sacco non averlo mai a cena. Djokovic, però, è venuto in passato, durante le precedenti edizioni delle Atp Finals”. Niente favoritismi, com’è giusto che sia. Neppure per uno migliori tennisti che la storia del tennis ricordi.