Berrettini cerca di mettere a tacere le polemiche aprendosi in conferenza stampa: le verità non dette e l’invidia per Sinner.
Matteo Berrettini è stato doppiamente sfortunato. In primo luogo perché, facendosi male alla caviglia in occasione degli Us Open, si è visto costretto a chiudere la stagione in largo anticipo. Cosa che, come noto, ha causato una vera e propria emorragia di punti con conseguente discesa negli “abissi” del ranking Atp.
Secondariamente perché tutto questo è successo proprio nel momento in cui il suo connazionale, Jannik Sinner, navigava a vele spiegate verso i piani alti della top ten. L’altoatesino, per ovvie ragioni, ha finito con l’offuscare il romano, fermo ai box per motivi indipendenti dalla sua volontà e impotente dinanzi allo scorrere del tempo e alla fisiologica perdita di terreno a livello di classifica. Questo non significa però, come in tanti tendono a pensare, che il finalista di Wimbledon 2021 si senta minacciato dal nativo di San Candido.
O che lo invidi, addirittura, come si è detto più e più volte durante i giorni delle Finals. Giorni che certamente saranno stati molto duri per Berrettini, che 2 anni fa era al Pala Alpitour a coronare una stagione incredibile sotto tutti i punti di vista. Sarebbe sciocco, però, pensare che Matteo se la prenda con Jannik, piuttosto che con il destino. E infatti, a sentir lui, chi crede che le cose stiano così non potrebbe essere più lontano dalla verità.
Berrettini: “La più grande delusione della mia carriera”
Era inevitabile che a Malaga, dove si stanno disputando le Finals di Coppa Davis, se ne parlasse. Che a Berrettini venisse chiesto cosa provi nei confronti di Sinner. Ecco, allora, la sua risposta alle polemiche che hanno tenuto banco negli ultimi giorni sulla stampa e sui social network.
“Ho sempre saputo che Jannik avrebbe fatto tutto questo – queste le parole di Matteo in conferenza stampa, che ha chiarito che non c’è del marcio nel loro rapporto – È una cosa che si sente quando giochi con un tennista di alto livello. La sua crescita era un solo una questione di tempo. Le condizioni di Torino, e dei tornei indoor in generale, sono le sue. Lo ha dimostrato fin da piccolino. Dietro Novak sul veloce c’è lui. Non c’è invidia. È una questione di sano agonismo“. “Mi ha impressionato per quanto sia migliorato velocemente ed è sicuramente un grandissimo stimolo per per mettermi sotto e lavorare“.
“Sicuramente mi sarebbe piaciuto essere lì – ha detto, poi, in riferimento, al torneo dei Maestri – Mi sarebbe piaciuto essere alle Finals. Più che altro godermele come se le è godute lui. L’episodio di Torino è stato la più grande delusione, ripensandoci, della mia carriera. Avevo fatto una stagione molto molto positiva e non sono riuscito a godermi il pubblico e tutta l’emozione di quel torneo di così speciale”.