Sinner, nessun rancore: un pupillo è per sempre

Sinner, è proprio vero che certi amori non finiscono: la loro “storia” appartiene al passato, ma il legame è ancora forte.

Sono stati sprecati fiumi di inchiostro, sulla fine della loro relazione. Se ne sono dette, letteralmente, di tutti i colori. E in tutte le lingue del mondo. Perché destò un certo scalpore, come certamente si ricorderà, il fatto che Jannik Sinner avesse improvvisamente deciso di divorziare dal suo allenatore storico, Riccardo Piatti.

Sinner, nessun rancore: un pupillo è per sempre
Sinner (AnsaFoto) – Ilveggente.it

L’altoatesino aveva lasciato la sua terra d’origine all’età di 14 anni per trasferirsi a Bordighera e iniziare ad allenarsi seriamente. Quel coach gli aveva messo in mano gli strumenti necessari per diventare un campione e i risultati, in effetti, erano arrivati molto presto. Qualcosa però evidentemente non andava e il nativo di San Candido, ad un certo punto, aveva deciso di affidarsi a Simone Vagnozzi. Solo in seguito, poi, è arrivato il super coach Darren Cahill, il cui contributo è stato altresì determinante in termini di sviluppo e di crescita sportiva.

Quali ragioni abbiano portato a quel tanto chiacchierato divorzio non è ancora chiaro, ma si è sempre ipotizzato che Sinner non gradisse i metodi di Piatti. Che volesse accanto a sé un allenatore che fosse anche un amico, cosa che ha ora trovato appunto in Vagnozzi e Cahill. Alcune parole affidate ai social nei giorni scorsi ci hanno però illuminati. E ci hanno fatto capire, soprattutto, che non c’è alcun rancore tra Piatti e il numero 4 del mondo.

Sinner, capitolo chiuso ma certi amori non finiscono

L’ex allenatore di Sinner ha voluto mettere nero su bianco il suo pensiero, chiarendo che certi “amori”, seppur ormai alle spalle, non si dimenticano mai.

Sinner, nessun rancore: un pupillo è per sempre
Sinner e Piatti (X)

“Per prima cosa – ha scritto – faccio pubblicamente i complimenti a Jannik (perché privatamente glieli ho già fatti) per questa bellissima settimana (il riferimento è alle Finals, ndr) ha giocato un ottimo torneo e un tennis di alto livello. Ci tengo anche a dire che la cosa non mi sorprende più di tanto, perché ho sempre creduto in lui e ho sempre saputo che Jannik era pronto per fare grandi cose, perché in questi anni ha sempre dimostrato una costante crescita, un’incredibile attitudine al lavoro e consistenza nei risultati e nel miglioramento”.

“Non posso che essere felice per questa sua finale – ha aggiunto – perché come per ogni insegnante, di ogni fascia di età, è bello vedere i propri “allievi” eccellere e diventare grandi”. Poi, ha voluto spezzare una lancia in favore del suo ex pupillo, facendo riferimento alle recenti polemiche sul suo no alla Nazionale: “Ci tenevo anche a dirgli bravo per non aver ascoltato le inutili critiche ricevute durante la sua ultima mancata partecipazione alla Davis, circa il suo non attaccamento alla maglia e sul suo sentirsi o meno Italiano. Critiche sterili che sono arrivate da persone non competenti e che non conoscono come fare la prestazione di alto livello”.

“Jannik – ha concluso – una settimana così alle Finals, i futuri Slams che vincerai e il ranking mondiale sono il miglior modo di dimostrare il tuo attaccamento all’Italia e far sentire tutti gli italiani orgogliosi di avere uno come te tra i migliori atleti al mondo”.

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