Sinner, neanche il tempo di godersi il secondo posto alle Finals che è già ora di pensare al futuro: prospettive e scenari.
Pensarlo sarà stato pure irrazionale, ma sognarlo era del tutto legittimo. Perché, diciamoci la verità: lo abbiamo creduto un po’ tutti, ad un certo punto, che niente e nessuno sarebbe riuscito a fermare l’uragano Sinner. Men che meno dopo che Jannik, lo scorso martedì, aveva battuto nientepopodimeno che Novak Djokovic.
Nole però era sempre lì, in agguato. Lo aspettava al varco, pronto a prendersi la sua rivincita ancor prima che l’altoatesino potesse effettivamente realizzare l’entità dell’impresa di cui si era reso protagonista. E infatti, 5 giorni dopo quell’incredibile trionfo torinese, il re s’è ripreso il suo scettro e ha ricordato al mondo che non si è numeri 1 per caso. Che un fuoriclasse può inciampare una volta, ma non due. Ha conquistato perciò la sua settima finale delle Nitto Atp Finals, portando via a Sinner un titolo che sembrava destinato a lui.
Non gli ha portato via, nonostante tutto, l’affetto del pubblico. I boati, i sorrisi del pubblico, il calore che gli spettatori del Pala Alpitour hanno voluto riservargli in questa settimana incredibile. La testa è già al futuro, però, alla prossima stagione. Una stagione di cui, date le premesse, Jannik non potrà che essere protagonista indiscusso.
L’attacco al podio inizierà tra poco più di un mese, nella terra dei canguri, dove il nativo di San Candido dovrà mettersi in ballo e ballare a tutti i costi. Già agli Australian Open, infatti, l’altoatesino avrà la possibilità non solo di consolidare il suo quarto posto staccando chi gli sta alle calcagna, ma anche di conquistare la top 3.
Vincendo a Vienna e a Pechino e conquistando la finale del torneo dei Maestri, Jannik si è pericolosamente avvicinato alla sua ex bestia nera, ossia il russo Daniil Medvedev. Quello che in precedenza era un distacco pari a 3000 punti ora si è ridotto a 1100. Quanto a lui e Carlos Alcaraz, i punti di differenza sono “solo” 2365. La buona notizia è che in occasione del primo Slam dell’anno l’azzurro non avrà che da guadagnarci, dal momento che difende appena 180 punti, ragion per cui ci sono buone probabilità che metta in tasca un bel po’ di “provviste” per l’inverno.
Saranno determinanti, poi, i Masters 1000 di Indian Wells e Miami, dove sia Sinner che Medvedev e Alcaraz hanno collezionato un bel po’ di punti. Lì ci sarà quindi un vero e proprio braccio di ferro, ma è sulla terra rossa che Jannik avrà un compito ancor più arduo: lo scorso anno a certe latitudini, vedi il Roland Garros, non ha fatto granché, per cui sulla terra battuta avrà un’occasione veramente ghiottissima. E non intenderà di certo, ne siamo sicuri, sprecarla.
Questo contenuto è stato modificato 21 Novembre 2023 11:41
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