Sinner italiano vero: pensa sempre a lei, è patologico

Sinner, non ci servivano conferme, ma questa è decisamente una prova schiacciante: non pensa ad altro che a lei.

Agli occhi dei tifosi, che abbia vinto o che abbia perso non fa alcuna differenza. Jannik Sinner è un eroe e nell’arena torinese si è battuto da vero gladiatore, rispondendo di dritto e di rovescio a quanti, negli anni, hanno insinuato che pur essendo un buon giocatore non sarebbe mai stato all’altezza dei top player.

Sinner italiano vero: pensa sempre a lei, è patologico
Sinner (AnsaFoto) – ilveggente.it

Si sbagliavano. Si sbagliavano tutti. Solo re Djokovic, che cinque sere prima si era a sua volta arreso al suo cospetto, è riuscito a fermare l’incredibile cavalcata dell’altoatesino ai piedi della Mole. Lo avrà pure battuto, gli avrà pure soffiato un trofeo che era ad un passo dal conquistare, ma il trionfo di Nole non ha minimamente scalfito la prestazione del nativo di San Candido. Così come, d’altro canto, nessun merito aveva tolto a Matteo Berrettini quando, nel luglio del 2022, lo aveva sconfitto in finale sul tappeto verde di Wimbledon. Perché non sempre è il risultato quello che conta, appunto.

E poi, al di là dell’epilogo delle Finals, Sinner ha dimostrato un sacco di cose, durante questa settimana strabiliante. Di essere cresciuto tantissimo, in primis, ma anche di avere ormai imparato a memoria la “ricetta” da seguire per battere colui il quale fino ad un po’ di tempo fa era il suo cubo di Rubik.

Sinner, basta un poco di basilico e Medvedev va giù

Ci riferiamo a Daniil Medvedev, naturalmente, che Jannik ha messo ko per ben tre volte consecutive, lasciandosi alle spalle i sonori ceffoni ricevuti in passato dal numero 3 al mondo.

Sinner italiano vero: pensa sempre a lei, è patologico
Sinner (AnsaFoto) – ilveggente.it

Ed è stato proprio quando gli è stato chiesto quale fosse l’ingrediente segreto per battere il russo, che il portacolori azzurro ha dimostrato di essere un italiano vero. Si dice spesso di lui che essendo nato in una zona di confine non sia “purissimo”, ma quello che ha detto dimostra che non è vero. È la prova che Sinner è italianissimo e che, come tutti gli italiani che si rispettino, non pensa ad altro che a lei.

“Come ho fatto a perdere 6 volte di seguito – questa la sua risposta alla domanda su Medvedev – e poi vincere 3 volte di seguito? È come la pasta al pomodoro. La fai la prima volta e magari manca di sale. Poi la volta dopo ci metti i pomodorini freschi. Poi magari ci metti il basilico e il piatto viene ancora più buono. È un processo così anche per il tennis, aggiungi sempre qualcosina, ma devi stare attento a non aggiungere troppo, altrimenti poi il piatto lo rovini. È così, è un percorso di crescita e si impara giorno dopo giorno. Solo così si cresce”. Una metafora calzante. E appetitosa.

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