Tutti parlano del ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli, è cresce la curiosità su come il tecnico riuscirà a tornare un protagonista per una piazza che lo ha già amato e poi scaricato.
Fabrizio Biasin, giornalista di Libero, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare di Walter Mazzarri al Napoli e dell’impresa di Sinner.
“Sinner ha fatto qualcosa di straordinario“, ha esordito Biasin, “ma attenzione a farsi prendere dall’entusiasmo. Mi spiego meglio… Tutti quelli che ora si esaltano, devono mettere in conto che potrebbe esserci in futuro un periodo negativo. Un po’ come accaduto tante altre volte. Magari già domani potrebbe perdere, visto che sfida uno forte quanto lui. Se va male non bisogna mettergli la croce addosso“.
Per Biasin sarebbe più sano godersi il percorso del tennista e supportarne la crescita. “Sicuramente Sinner è tra i più forti al mondo. Ma presto per paragonarlo a profili come Tomba. Anche perché è un antieroe, per così dire. È un profilo molto tranquillo”.
“Mi aspettavo che il terzo set filasse via liscio in favore di Djokovic. Ha retto bene ai momenti negativi. Ha giocato un punto impressionante: era stremato, tre metri dietro la linea ed ha trovato un tracciante che ha spinto anche Djokovic a fargli i complimenti. Gli otto che sono arrivati alle finals sono tutti favoriti. Ci arrivano solo i migliori. Giocare di nuovo in finale contro Djokovic, eventualmente, significa dover ripetere un miracolo”, ha detto ancora il giornalista.
Poi, Biasin ha voluto parlare del tema del giorno: il ritorno di Mazzarri sulla panchina del Napoli. I tifosi partenopei si sono divisi. In tanti ricordano con affetto e stima il tecnico toscano. Altri pensano che non sia all’altezza della situazione.
Mazzarri, un ritorno inatteso: “Non è un allenatore di basso profilo“
“Mazzarri, con un’Inter devastata, ha raggiunto il quinto posto. Da ciò si capisce che non è un profilo di basso livello. Ha fatto bene anche con il Torino. Ma non deve commettere gli stessi errori che ha fatto il suo predecessore. Non deve ascoltare nessuno, mettere da parte il 3-5-2 e provare a ripetere quello che ha fatto chi ha vinto”.
Secondo Biasin, dunque, Mazzarri deve cercare un compromesso tra le proprie convinzioni tattiche e il gioco migliore che può esprimere la squadra, guardando ovviamente al modulo spallettiano.
“La squadra è ancora quella di Spalletti“, ha chiosato il giornalista, “snaturarla non avrebbe alcun senso. E Mazzarri è abbastanza intelligente ed esperto per capirlo. Sa cosa fare“.