Berrettini, di male in peggio: ci sarebbe un motivo indipendente dalla sua volontà dietro l’improvvisa separazione.
Anche lui, un tempo, è stato il numero 1 d’Italia. E nel momento migliore della sua carriera si è spinto così avanti nel ranking da portarsi al 42esimo posto della classifica mondiale. Ha tutto il diritto di parlare di tennis e di dire la sua sui giocatori azzurri, perciò, il leggendario Stefano Pescosolido.
Oggi è direttore tecnico dello Sporting Milano Tre e commentatore televisivo per Sky Sport Tennis, ragion per cui, almeno idealmente, non ha mai appeso la racchetta al chiodo. Segue i suoi eredi con grande passione e abnegazione e pensa, com’è giusto che sia, che siano destinati a grandi cose. Soprattutto Jannik Sinner, s’intende, in favore del quale ha spezzato ben più di una lancia nell’intervista che ha rilasciato all’Avvenire: “Il vero passo in avanti – osserva Pescosolido a proposito dell’altoatesino – l’ha fatto dal punto di vista fisico e mentale. È in una condizione brillante e durante le partite ha meno pause. Riesce a reagire più velocemente alle situazioni negative”. Al momento, ha aggiunto, “è indubbiamente il giocatore più in forma“.
Ma c’è poco da dire, ora come ora, sul nativo di San Candido. Sono i risultati, uniti al fatto che tra qualche giorno sbarcherà a Torino per partecipare al torneo dei Maestri (le Finals, ndr), a parlare per lui. Quelli sì che racchiudono alla perfezione l’essenza di una stagione in cui ha avuto tanto da dimostrare e in cui tante cose belle ha fatto.
Non si può dire lo stesso, purtroppo, di Matteo Berrettini. Il romano, ora per un infortunio, ora per un altro, ha collezionato pochissime presenze, in questo maledetto 2023. E, dulcis in fundo, ha chiuso la stagione separandosi dal suo storico allenatore, vale a dire Vincenzo Santopadre.
Non hanno rotto perché non erano più in sintonia, chiariamolo. Sono rimasti, anzi, in ottimi rapporti. È stato proprio Pescosolido, tuttavia, ad aggiungere un importantissimo tassello che potrà aiutarci a ricostruire le cause scatenanti di questo addio. “Con Vincenzo siamo grandi amici – ha detto Pescosolido ad Avvenire, riferendosi a Santopadre – Ci siamo sentiti, ma non abbiamo parlato dei motivi della separazione. Penso però che alla base ci siano i tanti infortuni di Berrettini. E poi la ricerca di nuovi stimoli. Il rapporto tra i due è comunque rimasto solidissimo. Sono convinto che nel giro di due settimane si saprà qualcosa sul nuovo coach. A Matteo serve un nome forte – ha osservato ancora l’ex tennista – se lasci Santopadre non puoi affidarti ad un allenatore giovane. C’è bisogno di qualcuno con grande esperienza”.
Sarebbero stati i ripetuti infortuni e le lunghe pause che vi hanno fatto seguito, quindi, a spingere Santopadre a guardarsi attorno in cerca di una “stabilità” maggiore. A Berrettini non bastava il danno, insomma: ci mancava pure la beffa.
Questo contenuto è stato modificato 7 Novembre 2023 12:10
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