Sinner, la misura è colma e ne ha chiaramente fin sopra i capelli: non c’è altro da aggiungere alle sue dichiarazioni.
Nel giro di un weekend possono cambiare un sacco di cose. E lo sa bene Jannik Sinner, che nello scorso fine settimana ha visto cambiare la sua carriera da così a così. Non è successo da un giorno all’altro, naturalmente: tutto quello che è accaduto è il risultato, semmai, del durissimo lavoro degli ultimi anni.
Tutto quello che ha conquistato, e su questo non ci piove, lo ha meritato. Il tennista altoatesino è il perfetto esempio di abnegazione e di stacanovismo ed è per questo motivo che molte delle giovani leve del tennis internazionale si ispirano a lui. Non ci vorrà molto, questo pensano in tanti, perché vinca uno Slam e raggiunga il podio del ranking Atp. Adesso è al quarto gradino della classifica mondiale, motivo per il quale è davvero ad un passo dal prestigio e da quella vetta che un tempo, ormai lontano, gli sembrava distante e inarrivabile.
Sta di fatto che c’è qualcosa, in questo quadretto così idilliaco, che non va giù proprio a tutti. Perché se è vero che Sinner sta raggiungendo risultati pazzeschi, è altrettanto vero che si sta abusando un po’ troppo dei paragoni – del tutto legittimi, per carità, ma c’è un limite a tutto – coi campioni del passato. Alla luce di ciò, nelle scorse ore, qualcuno è sbottato. Segno che la misura è colma e che non se ne può più di questi continui parallelismi tra la vecchia e la nuova generazione.
Sinner, il campione dice basta
Nell’ultima settimana non si è fatto altro che parlare di come Jannik abbia eguagliato il record di uno dei tennisti più famosi della storia azzurra. Vincendo a Vienna, è arrivato a quota 10 titoli Atp, tanti quanti ne aveva Adriano Panatta al tempo in cui decise di uscire di scena e di ritirarsi.
Giovane com’è l’altoatesino ne collezionerà molti di più e l’ex campione romano, a questo punto, non vede l’ora che accada. Ci sperano tutti, ma lui un po’ di più, come si evince chiaramente dalle dichiarazioni fatte a Touché, in onda su Rai Radio 2. “Spero che domani mi superi – ha detto, ironicamente ma non troppo, Panatta – almeno con questa storia la facciamo finita. Se mi supera sono il primo a essere contento”.
Il suo è chiaramente un invito a guardare ai successi di Sinner per quello che sono, senza preoccuparsi troppo delle statistiche e dei record. Come a dire che non c’è alcuna rivalità fra di loro e che da amante del tennis qual è non potrà che essere contento di vedere, si spera, un azzurro al vertice della classifica mondiale.