Ibrahimovic potrebbe essere coinvolto dal Milan per collaborare con Pioli nel ruolo di dirigente responsabile della gestione della squadra. L’idea entusiasma l’ambiente.
Luigi Garlando, giornalista de La Gazzetta dello Sport, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare del nuovo possibile ruolo da dirigente offerto a Ibrahimovic dal Milan.
“Ibrahimovic, nel libro, ha confessato di avere paura per il futuro, e questa è la cosa un po’ più inaspettata“, ha esordito Garlando a proposito del nuovo ruolo dirigenziale offerto allo svedese. “Forse nel rientrare nel Milan, che ora è in difficoltà, può ritrovare l’adrenalina. Comunque ormai Ibra rappresenta un impero commerciale: non gli piace delegare, ma essere presente. Forse può curare sia il Milan che i suoi business. Ma bisogna trovare l’equilibrio in società“.
“Il problema può essere che Pioli lo percepisca come il suo badante, cosa di cui non ha bisogno“, ha continuato il giornalista. “Ibrahimovic, nel nuovo ruolo, può tornare a essere fondamentale nell’imporre una nuova cultura del lavoro. Ma anche Pioli sa comunicare, non ha bisogno di un motivatore. Ibra può essere utile ma non deve calpestare troppo la professionalità di Pioli”.
“Non può fare la bandiera, Ibrahimovic: deve avere un ruolo preciso. Anche banalmente l’etichetta o la qualifica di direttore tecnico suonerebbe già come un’invadenza nei confronti di Pioli. Io lo vedo nel ruolo che era di Maldini. Confrontarsi non vuol dire accettare ordini da un altro, e dal confronto Pioli può poi maturare decisioni. Da quando è andato via Maldini, per esempio, sono peggiorate molte cose“.
Il Milan riaccoglie Ibrahimovic: “Per lui un ruolo simile a quello di Maldini“
Secondo il giornalista, dopo l’addio di Maldini, Theo Hernandez è un altro, e la squadra è meno coesa. “Quel vuoto lì c’è e questo Ibra può riempirlo. Leao è l’unico con cui Ibra non ha trovato un modo per comunicare perché vive in un mondo suo. Lo svedese può anche essere utile per metterci la faccia: dopo il derby non c’è stato nessuno a metterci la faccia. A battere le mani sui vetri a Marassi sono buoni tutti, e non può farlo un dirigente. Una persona della dirigenza che ci metta la faccia mi sembra che serva”.
Il Milan, secondo il giornalista, è la squadra che negli ultimi anni ha acquisito più identità, e quest’anno l’ha conservata. “Pioli ha confermato in blocco il gruppo di Parigi e nel primo tempo al Maradona ho visto un Milan a livello dell’anno scorso“.
“Il Napoli ha le sue difficoltà ma non ha strappato via tutto, Garcia sta chiedendo qualcosa di diverso ma penso abbia conservato alcuni concetti. Vedo solo la Juventus in difficoltà sul piano del gioco, sarebbe la prima volta che vedo vincere uno Scudetto senza un’idea di gioco”.