Berrettini, l’addio è stato inaspettato ma in realtà era nell’aria già da un po’: adesso è tutto più chiaro.
Si è parlato più volte, in questi giorni, di fulmine a ciel sereno. Ma scopriamo solo adesso che, in realtà, quello che è stato comunicato nella giornata di sabato ha “origini” molto più lontane nel tempo.
Era ovvio che Matteo Berrettini e Vincenzo Santopadre non avessero deciso di separarsi dall’oggi al domani. Che la loro scelta fosse maturata nel tempo e che vi fossero giunti, di comune accordo, solo dopo svariati confronti. Un’intervista recente scovata nel web ci rivela, tuttavia, che l’allenatore aveva a suo modo cercato di “annunciare” quello che sarebbe poi accaduto. Risale a un mese fa, infatti, l’intervento dello storico coach del martello romano a GonzoTennis, il canale YouTube dei giornalisti sportivi Federico Ferrero e Federico Mariani. Le sue parole, riascoltate alla luce delle consapevolezze che abbiamo oggi, sembrano avere tutto un altro sapore. E paiono rispondere, come se non bastasse, ai numerosi dubbi e interrogativi che la notizia dell’addio ha lasciato ai tifosi.
In tanti si sono chiesti, in questi giorni, perché pur essendo così legati ed affiatati abbiano deciso di separarsi. Non ci sono stati dissapori fra i due, come qualcuno ha ipotizzato, o incomprensioni. Niente di tutto ciò. La loro è stata, semmai, una scelta molto razionale, dettata probabilmente da alcuni dei pensieri che Santopadre aveva ampiamente espresso in quest’intervista.
Berrettini, Santopadre aveva già deciso: l’annuncio su YouTube
Quando i due giornalisti hanno chiesto al coach come sarebbe stato il suo futuro senza Berrettini, quasi profetizzando la separazione annunciata sabato, Santopadre ha velatamente iniziato a manifestare una certa “insofferenza”. Non nei confronti del suo pupillo, s’intende, ma verso i ritmi spesso insostenibili del tour.
“Sicuramente ci sarà una fine – queste le parole dell’allenatore romano – Non so se a breve o tra dieci anni. Credo anche che proprio per questo sia importante godersi ogni singolo momento, perché se no perdi tutto quello che hai fatto. Se lo vivi pensando alla fine diventa anche angoscioso per certi versi, soprattutto quando una storia è lunga come la nostra. Pensare troppo al futuro non è utile”.
“Pensando a un domani con altri giocatori – aveva poi aggiunto Santopadre, come a volerci dare un indizio relativo a ciò che sarebbe poi accaduto – ad oggi ti dico che non mi vedrei a rifare il percorso che ho fatto con Matteo perché è stato bellissimo, però anche abbastanza faticoso stare così tanto tempo fuori. Farei qualcosa che mi permetta di stare un po’ più di tempo a casa, non mi dispiacerebbe. Non starei 40 settimane fuori”. Che sia nata proprio da lui, allora, alla luce di quanto detto, la decisione di separarsi dopo una “storia” durata 13 anni?