Sinner, il dado è tratto e la sentenza è inappellabile: inutile sperarci, il tennista altoatesino non ce la farà mai.
Sarà pure un narcisista, come scrivono in tanti sui social network, ma è anche vero che bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Certi meriti sono oggettivi e vanno riconosciuti in quanto tali, motivo per il quale, dinanzi a certi campioni, non resta altro da fare che inchinarsi. E ringraziare.
Eppure, sebbene Nicola Pietrangeli meriti questo e altro, ogni volta che apre bocca la polemica è assicurata. Quello che dice piace e non piace, può essere condivisibile come può non esserlo. Di tennis ne sa una più del diavolo, questo è poco ma sicuro; tuttavia, le sue ultime parole hanno creato un bel trambusto. Al punto che, da qualche ora a questa parte, praticamente non si parla d’altro. Perché non v’è dubbio sul fatto che il tennis azzurro gli debba molto e che il suo nome resterà scolpito nella pietra per l’eternità. Gli si contesta, però, una certa mancanza di “umiltà”, in un certo senso.
Nel mirino c’è l’intervista che il leggendario atleta nato a Tunisi ha rilasciato nelle scorse ore a Fanpage. Quella in cui, senza il benché minimo timore di peccare di saccenteria, ha dichiarato di essere lui il miglior tennista della storia. “Adriano Panatta è nato per giocare a tennis – ha poi aggiunto per giustificare meglio la sua teoria – ma è durato un po’ poco. Ognuno è stato campione della sua epoca però bisognerebbe prendere un libro, informarsi sulla storia e poi ne riparliamo“.
Sinner, come lui nessuno mai: “Informatevi sulla storia”
Panatta non è stato, in ogni caso, il solo tirato in ballo da Pietrangeli per rivendicare la propria superiorità. È toccato anche ai campioni del presente fare i conti con l’ex tennista, oggi 90enne, che nel corso della sua vittoria ha portato a casa ben due titoli del Grande Slam.
Ne ha avuto anche per Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego. Nonché per Jannik Sinner, che esce comunque “sconfitto” da questa intervista. Affermando di essere lui il miglior tennista italiano di sempre, è chiaro infatti che a suo avviso l’altoatesino non raggiungerà mai i suoi livelli. Ciò nonostante, interrogato sulla “qualità” dei tennisti azzurri del ventunesimo secolo, è questo il suo verdetto.
Il migliore, tra quelli al momento in attività, è per lui Sinner, seguito da Berrettini. Ma che al momento, s’intende, come dicono i libri e la storia cui ha più volte alluso, sarebbero comunque ben lontani dai suoi risultati. “Quello che gioca meglio, ma non è il più forte, è Musetti. Abbiamo un bel lottatore che è Sonego e altri due/tre ragazzi molto interessanti che si stanno facendo notare. Abbiamo una bella squadra”. “Se questa squadra domani dovesse vincere la Davis – ha infine aggiunto – non mi stupirebbe per niente”. Il dado è tratto, la sentenza emessa. E voi, siete d’accordo con Pietrangeli?