Sinner, la matematica qualificazione alle Atp Finals di Torino è la ciliegina sulla torta: sta per succedere quello nessuno si aspettava.
Non è affatto casuale che un colosso di fama mondiale lo abbia blindato per i prossimi 10 anni. Una “bestia” come Nike non avrebbe mai fatto un passo del genere e messo sul piatto 150 milioni di euro, se non fosse stata assolutamente sicura del successo del personaggio ingaggiato come testimonial.
E infatti, l’azienda statunitense ci aveva visto non giusto, di più. Jannik Sinner, adesso possiamo finalmente dirlo, è ufficialmente esploso. Il suo 2023 è stato straordinario in tutto e per tutto, al punto che è schizzato al quarto posto della classifica mondiale. Il suo obiettivo per la stagione era quello di tornare in top ten, ragion per cui lo ha non solo abbondantemente centrato, ma si è addirittura superato. Stesso discorso per l’altro scopo che si era prefissato: alle Atp Finals di Torino ci sarà e gli spettatori italiani non stanno nella pelle all’idea di vederlo confrontarsi con i Maestri. Da titolare stavolta e non in qualità di riserva, come era stato nel 2021 quando era subentrato all’infortunato Matteo Berrettini.
Ai piedi della Mole, insomma, i preparativi fervono più che mai. La presenza di un italiano in gara rende tutto ancor più entusiasmante ed è del tutto normale che l’altoatesino sarà la guest star dell’evento che chiuderà, di fatto, la stagione tennistica. E le aspettative, manco a dirlo, sono alle stelle. Ancor più di quanto non lo fossero ai tempi di Berrettini, probabilmente.
Sinner, come lui nessuno mai: ormai ci siamo
Ci credono i tifosi e ci crede pure la Federazione tennis e padel, il cui presidente, Angelo Binaghi, si è a lungo soffermato sull’uragano Sinner nell’ambito di un’intervista, fresca di stampa, rilasciata al Corriere della Sera.
Un passaggio, particolarmente interessante, lo ha riservato al modo in cui, a suo avviso, il tennis si appresta a diventare come il calcio. E questo anche, o forse sarebbe meglio dire soprattutto, per merito del nativo di San Candido. “Con Sinner frequentatore abituale delle Finals e magari vincitore Slam – queste le parole di Binaghi – non riesco a immaginare una situazione più favorevole“.
“Un euro speso nella promozione del tennis, oggi, è oro. Il mio tempo è dedicato a cercare di rendere il tennis sempre più popolare, così sarà più facile trovare nuovi Sinner”. “Sinner smuove le folle – ha aggiunto poi – e non ha ancora vinto niente. Perché? Forse perché nella memoria collettiva, vedi la Davis del ‘76, il tennis è maschile. Ma non solo. È la prospettiva: Sinner ci fa intravvedere dieci anni di successi. E l’attenzione esplode”. E chissà se sono pronti, i calciatori, a dividersi la fama con l’uragano Jannik.