Balotelli, rimpianto Nazionale: “Non ce n’è uno forte come me”

A trentatré Mario Balotelli non ha del tutto perso la speranza di poter tornare in Nazionale, ma il suo rapporto con l’azzurro resta controverso.

Balotelli, attaccante dell’Adana Demirspor, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare di Nazionale, degli errori degli azzurri contro gli inglesi e dei suoi ricordi con i ct Ventura, Conte e Mancini. “Di Lorenzo mi piace“, ha spiegato Super Mario in relazione alla sconfitta degli italiani contro l’Inghilterra, “ma ha sbagliato sul goal di Rashford. Diciamo che, se lo si conosce, non doveva lasciargli l’interno, perché Rashford tira sempre di destro. Sul goal di Kane, secondo me, Donnarumma poteva fare qualcosa in più”.

Balotelli non guarda più la Nazionale - www.ilveggente.it
Mario Balotelli nel 2018 con la maglia della Nazionale (LaPresse)

Balotelli ha parlato anche del mancato rosso a Phillips: “Quello era rosso pieno, quindi è una ladrata. Se vuoi prendere la palla, tieni il piede basso, ma qui è alto. Quelli del VAR cosa stanno facendo? È impossibile che siano andati a guardare. Comunque stanno cambiando di nuovo un po’ le regole, e in caso di dubbi si tende sempre di più a restare sulla decisione dell’arbitro in campo”.

L’intervistato ha invece promosso Kean. “Credo che sia davvero forte e che possa migliorare ancora molto. Dipende con chi si gioca a centrocampo, se ha gente che lo accompagna, o che lo assiste in un certo modo. Se lo assistono, cambia tutto, e può giocare benissimo anche come unica punta”.

Quindi Balotelli ha raccontato di non guardare più le partite della Nazionale, dato che il non esseci lo sconforta. “Conte mi ha convocato una volta, anche se poi ho dovuto lasciare perché sono stato poco bene. Poi non so più perché non sono stato chiamato, anche se l’anno che avevo vissuto a Liverpool era stato difficile. Ventura era venuto a Nizza e mi aveva detto che non mi avrebbe convocato, pensando poi di fare una squadra con me per i Mondiali. Io sarei stato felice, e lo sono stato ogni volta”.

Balotelli amaro: “Ecco perché non guardo più le partite della Nazionale

Ci sono stati certi momenti in cui ho odiato alcune persone che lavoravano nella Nazionale“, ha continuato Mario Balotelli. “E non guardo più le partite della Nazionale. Sto troppo male, perché vorrei giocarle io. A Mancini devo tanto, e penso che anche lui debba tanto a me… ma la sofferenza più grande è stata Italia-Macedonia“.

Balotelli crede ancora di poter giocare in Nazionale - www.ilveggente.it
Mario Balotelli (LaPresse)

Non l’ho vista perché mi faceva male, ho acceso quando aveva segnato la Macedonia: non potevo crederci. Non penso di aver recuperato ancora da questo dispiacere. Con la Nazionale divento un altro giocatore”.

Mi sono preso la responsabilità del fatto che la Nazionale non sia andata ai Mondiali anche se non ho giocato, e questo perché alcuni senatori non hanno avuto il coraggio di metterci la faccia“, ha ripreso l’intervistato. “Dopo i giorni dello stage avevo parlato con Mancini, e mi dissero che era quasi sicura la mia convocazione. Dopo non avermi convocato, non hanno risposto più al telefono, e non mi hanno mai spiegato perché. Mancini mi ha sempre voluto bene, ma quando entri da allenatore della Nazionale si fa quasi fatica a scegliere, perché magari alcuni giocatori non vogliono Balotelli“.

La non convocazione non è stata una scelta sua“, ha insistito l’ex Inter e Milan, sempre a proposito di Mancini. “Sono sicuro al 100%. Qualcuno nei piani alti, o nella stessa Nazionale, non mi voleva più, ma non Mancini… Oggi in Nazionale, a livello di qualità, non ce n’è uno come me. E io non mollerò mai per la Nazionale. Dopo la Macedonia avevo detto di non volerci andare più, ma era un momento di tristezza”.

Poi“, ha concluso l’attaccante, “ragionandoci bene, so che in realtà non chiuderei mai la porta. Se dovessimo giocare con la Nazionale, andrebbe bene anche non essere titolare, ma so che nessuno può fare la differenza più di me, anche entrando nell’ultimo quarto d’ora”.

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