Caos scommesse: come riconoscere quali sono i siti legali

Caos scommesse, le notizie degli ultimi giorni hanno acceso i riflettori su un fenomeno che gira tanti miliardi di euro. Ecco come riconoscere i siti legali

Il mondo delle scommesse è un mondo così ampio che ci si potrebbe anche imbattere in alcuni siti illegali dove, i problemi, sono quasi tutti a carico di chi usufruisce di questo “servizio” visto che, chi lo fa, sa benissimo a cosa va incontro.

Caos scommesse: come riconoscere quali sono i siti legali
Il quartiere generale di Sisal (AnsaFoto) – Ilveggente.it

C’è un modo molto semplice, sicuro, indiscutibile, per scoprire quali sono i siti legali dove è possibile giocare, dove si è sicuri che in caso di vincita, anche alta, non ci saranno problemi. A differenza di quanto potrebbe succedere in tutti gli altri casi. Tutti i portali che possono quindi elaborare una scommessa hanno messo, bello in evidenza, il logo ADM, che in poche parole sarebbe Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questi siti poco chiari, molto spesso per attirare l’attenzione degli scommettitori danno delle quote un poco più alte rispetto a tutte le altre. Ma c’è sempre il rischio, come detto prima, di non essere tutelati in nessun caso. Quindi meglio cercare di vincere, forse meno, in maniera sicura, che qualcosa in più senza avere la certezza assoluta. Ma quanti soldi fanno girare questi siti illegali? A rispondere a questa domanda ci ha pensato Agipro con un comunicato stampa.

Caos scommesse, ecco quanti soldi muovono i siti illegali

“Il mercato illegale del gioco online vale – secondo le stime dell’industria italiana regolata – almeno 18,5 miliardi di euro all’anno, malgrado le azioni e i controlli del Mef e i blitz delle procure di mezza Italia. Un nemico invisibile, difficile da individuare e totalmente sconosciuto al fisco. La battaglia si combatte con tutti i mezzi” si legge.
Caos scommesse: come riconoscere quali sono i siti legali
Zaniolo e Tonali, sono indagati (AnsaFoto) – Ilveggente.it
“L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) sta inibendo l’accesso – continua la nota – dal suolo italiano, a 9.828 siti di gioco, oltre 400 in più dello scorso anno. Analizzando i motivi per cui si sceglie una piattaforma illegale per scommettere, gli esperti del settore spiegano ad Agipronews che il “black market” è sempre e soltanto anonimo (sui siti offshore le giocate non sono tracciate da Sogei né sono segnalate alle autorità antiriciclaggio), con la possibilità di incassare “cash” le vincite attraverso i promotori sparsi sul territorio. I luoghi in cui si raccoglie questa valanga di denaro sono stati per anni veri e propri “porti franchi” per i giocatori, con transazioni in contanti alla faccia di tutte le normative nazionali ed internazionali – vecchie e nuove – sul riciclaggio”. Scommesse che vengono raccolte anche tramite le app di messaggistica, ad esempio. Un mondo oscuro, che muove miliardi di euro. 
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