Fagioli, c’è un rischio di reato che riguarda tutti gli scommettitori. Ecco quello che dice la legge italiana su alcune tipologie di siti
Nella giornata di ieri è scoppiato il caso Fagioli: il giocatore della Juventus è sotto indagine da parte della procura di Torino per aver piazzato delle scommesse su dei siti illegali. E ovviamente, di pari passo, c’è anche la questione relativa all’indagine della Figc che potrebbe portare ad una squalifica. Sarà la giustizia ovviamente a fare il proprio corso.
Intanto, secondo la Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, il giocatore nei mesi scorsi sarebbe stato interrogato a Torino e durante i colloqui avrebbe anche ammesso la leggerezza di aver puntato sulle partite di calcio. Cosa che per un tesserato è vietata. Si può scommettere su tutto ma non sullo stesso sport che si pratica. Insomma, Fagioli rischia una squalifica assai lunga. Ma non è questo il tema del discorso: c’è una situazione che potrebbe riguardare tutti gli scommettitori. E andiamo a vedere quale.
Fagioli, rischio di reato penale per chi punta sui siti esteri non AAMS
Quando si piazzano giocate di ogni tipo su siti che non hanno una concessione italiana – si legge sul sito calcio e finanza – e operano con una licenza di un paese extra Unione europea o Spazio economico europeo, si sta violando l’articolo 4, comma 3, della legge numero 401 del 1989. In pratica, se Fagioli avesse scommesso su di una piattaforma extra Ue, avrebbe, forse inconsapevolmente, commesso un reato penale punibile con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 51 a 516 euro. Non solo, se le eventuali vincite non fossero state dichiarate al fisco, si rischierebbero ulteriori sanzioni o la confisca della vincita stessa”.
Ecco, il rischio che qualcuno anche in maniera inconsapevole possa giocare su un sito estero c’è. Quindi quando si piazzano delle scommesse bisogna sempre stare attenti a dove si punta. Un occhio particolare quindi per tutti.