Sinner dribbla e poi sbotta: “Non ho voglia di parlarne” | Una ferita ancora aperta

Sinner, il momento della resa dei conti è finalmente arrivato. La risposta inaspettata e il tentativo di dribblare la conversazione.

Diciamoci la verità: la vittoria di Jannik Sinner a Pechino non era affatto così scontata. In primis perché al di là della rete c’era la sua bestia nera, l’avversario che fino a mercoledì non era mai riuscito a battere. In secondo luogo perché nelle fasi iniziali del torneo non era parso proprio in formissima.

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In pochi, insomma, avrebbero scommesso sul suo trionfo, ed è per questo che il suo nono titolo è doppiamente prezioso. A maggior ragione perché è arrivato in un momento molto delicato. In una fase in cui il tennista altoatesino, come noto, è stato messo alla gogna dai tifosi italiani per via della sua decisione di saltare la fase a gironi della Coppa Davis. Benché il capitano Filippo Volandri lo avesse convocato, il nativo di San Candido aveva preferito rimanere a casa e concentrarsi sugli appuntamenti futuri. Cosa che fortunatamente ha pagato, avendo lui vinto a mani basse l‘Atp 500 di Pechino.

Jannik è stato letteralmente bombardato, in queste settimane. Dal popolo dei social, certo, ma soprattutto dalla stampa, che non ha perso occasione per invitarlo ad onorare la maglia azzurra. Lui, dal canto suo, non ha inteso rispondere a nessuno. Si è chiuso nel suo silenzio e ha lasciato che la tempesta passasse, pur essendo consapevole del fatto che, prima o poi, avrebbe dovuto dare delle spiegazioni. E quel momento, adesso, è arrivato.

Sinner, la verità sulla Coppa Davis

Subito dopo la vittoria nel Paese del Sol Levante, il Corriere della Sera lo ha intervistato per avere qualche dichiarazione a caldo. Ed era inevitabile che la conversazione, ad un certo punto, venisse dirottata in quella direzione.

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Quando il giornalista ha osservato che saltare la Davis potesse essere stato decisivo ai fini del trionfo a Pechino, Sinner ha goffamente cercato di dribblare: “Non so se ho voglia di parlare di questo – ha ammesso, lasciando intravedere quanto la bufera mediatica lo abbia ferito – però, sì sono contento di come mi sono allenato dopo l’US Open. Non è che in due settimane ti inventi niente, eh, voi il lavoro non lo vedete ma c’è: giornate lunghissime, tra campo e palestra, io mi sento bene solo se alla fin sono stanco morto, perché vuol dire che mi sono allenato nel modo giusto. Vincere un torneo non cambia la vita ma convalida la bontà di quello che fai”.

Dopodiché, ne ha approfittato per correggere un po’ il tiro e per rispondere, seppur tra le righe, alle polemiche delle ultime settimane. Annunciando, tra l’altro, la notizia che tutti aspettavano. “A Malaga ci sarò – ha promesso – Mi piace la dimensione di squadra e la sensazione d’Italia in azzurro. Dopo l’Us Open ho allenato la testa e staccato la spina”. E speriamo solo, a questo punto, che chi lo ha così duramente condannato possa essere disposto a perdonarlo.

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