Lo scorso 30 settembre, al Rocco B. Commisso Viola Park, il direttore generale della Fiorentina Joe Barone ha deciso di vietare l’ingresso, perché “giornalista non gradito”, a Francesco Matteini. Ecco cos’è successo.
Vistosi rifiutare l’accredito-stampa per assistere alla partita del campionato Primavera fra la Fiorentina e il Milan, Matteini aveva acquistato regolare biglietto, ma Barone non ha voluto comunque permettergli di entrare. E ora i giornalisti toscani hanno deciso di protestare con un’assemblea indetta domani a Firenze.
Il giornalista Francesco Matteini è intervenuto ai microfoni di TVPLAY per spiegare il suo punto di vista. “Vi do un antefatto”, ha esordito l’intervistato. “Avevo chiesto, come quando vado alle partite al Franchi, l’accredito alla Fiorentina. Mi era stato risposto che i posti stampa erano pochi ed esauriti. Una risposta plausibile, perché intorno al Viola Park c’era tanta curiosità. Ho quindi acquistato un biglietto online, e mi sono presentato al Viola Park. Ma poco prima del controllo biglietti, il direttore Barone mi ha intercettato dicendomi che non ero un giornalista gradito. Io gli ho mostrato il biglietto, ma ha insistito“.
Poi, secondo Matteini è arrivato anche il responsabile della comunicazione, il quale ha ribadito l’indisponibilità dell’accredito. “Al che io gli ho risposto che lo avevo regolarmente acquistato online. E così Barone è tornato alla carica. Poi qualche tifoso ha iniziato anche a rumoreggiare, e io ho insistito che avevo regolare biglietto. Lui mi ha messo in tasca 50 euro, io glieli ho ridati e ho spiegato che non ero lì per fare spettacolo“.
“Ho fatto regolare richiesta di rimborso per lasciare traccia. Il responsabile della sicurezza mi ha accompagnato fuori, e mi ha detto che pensava che Barone scherzasse. Le forze dell’ordine poi mi hanno detto che se le avessi chiamate mi avrebbero fatto entrare regolarmente, ma ho spiegato anche a loro, come a Barone, che non ero lì per fare notizia ma solo per raccontare la partita. Questi sono i fatti“.
I fatti del Viola Park: perché il direttore generale della Fiorentina ha cacciato un giornalista
“Nessuno ha ad oggi risposto per controbattere a ciò che ho raccontato“, ha continuato il giornalista scacciato dal Viola Park. “Fosse stata una festa privata come sarà l’inaugurazione del Viola Park, avrebbero avuto ragione. In quel caso sarebbe stato giusto far entrare solo chi volevano loro. Ma la partita è un evento pubblico. Ergo, non possono scegliere chi far entrare“.
“Se lo spettatore è munito di biglietto, entra“, ha sintetizzato Matteini. “È stata fatta una palese violazione. Abbiamo dato mandato a un legale di dirimere questa vicenda spiacevole”.
“Gli ho chiesto cosa avrei scritto per essere sgradito“, ha continuato il giornalista, riferendosi a Barone. “Sono stato critico spesso quando le cose non andavano bene, ma l’unico articolo che mi viene in mente che possa aver fatto scattare qualcosa è un pezzo sui ritardi nelle concessioni per i mini stadi. in pratica dove ho documentato che le responsabilità non erano degli uffici pubblici nonostante le critiche pubbliche fatte dalla Fiorentina: era colpa della Fiorentina stessa. Nessuno ha mai chiesto però rettifica, ed è stata ripresa ovunque la cosa. Ma il nodo del contendere io non lo so concretamente”.