Mourinho lascia Rui Patricio in panchina: questa sera tocca infatti a Mile Svilar, cui l’allenatore darà fiducia nella partita d’esordio di Europa League contro lo Sheriff.
Julio Sergio, ex portiere di Santos, Roma e Lecce, e poi ex allenatore, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare della scelta di Mourinho di affidarsi a Svilar e non a Rui Patricio in Europa League.
“La Roma sorprende sempre in tutti i sensi“, ha dichiato l’ex portiere giallorosso. “Sì, è partita male, ma con l’Empoli, nell’ultima partita, ha già fatto bene. Si riprenderà, secondo me. Alla fine stanno lavorando bene. I giallorossi hanno acquistato calciatori importanti, alla lunga riusciranno a emergere”.
“Non conosco granché Svilar“, ha confessato poi il brasiliano. “Rui Patricio è un portiere esperto, ma Mourinho vorrebbe di meglio. La Roma ha bisogno di un nuovo numero 1, questo è sicuro”.
Julio Sergio ha poi parlato del suo rapporto con Spalletti. “Spalletti mi ha voluto alla Roma e mi ha fatto rimanere come secondo. Il giorno in cui ho esordito, contro la Juve, mi ha dato uno schiaffetto e mi ha chiesto se fossi pronto. Io non sapevo di giocare, visto che venivo da tre stagioni come terzo portiere. Spalletti capisce tanto di calcio, ho avuto un buon rapporto con lui“.
“Il rigore parato a Floccari nel derby mi ha fatto rinnovare il contratto”, ha ricordato ancora l’intervistato, che per quel gesto gode ancora di grande affetto da parte dei tifosi della Roma.
“Io sono stato un portiere normale“, ha continuato il brasiliano, “sono felice che i tifosi mi ricordino con piacere. Avere il loro rispetto per me è tantissimo. Fare 70 presenze con la maglia della Roma per me è stato un onore. Essere in una call con Frey per me è importante“.
L’intervistato ha poi ammesso di essere stato un leader nello spogliatoio. “Sì, è vero, ho sempre legato con tutti. E ho guadagnato bene come secondo-terzo portiere. Potevo andare anche in B, ma sono rimasto sempre alla Roma come terzo portiere anche per l’ingaggio che avevo. Ho stretto amicizia con Panucci e ho avuto anche un buon rapporto con Totti”.
Fra gli ex compagni, però, l’intervistato dice di essere stato impressionato soprattutto da Menez. “Il francese è stato il calciatore che più mi ha colpito alla Roma. Era fortissimo, ma non ha mai avuto la testa… Giocatore impressionante, anche in allenamento faceva cose assurde”.
Julio Sergio ha infine raccontato di essersi ritirato nel 2014. Ha iniziato il percorso come allenatore, poi ha dovuto smettere. “Purtroppo nel 2020 abbiamo scoperto che mio figlio ha il cancro, e abbiamo iniziato un percorso di cure. Sicuramente vinceremo questa battaglia. Ho deciso di lasciare il lavoro da allenatore per stare più vicino alla mia famiglia e dal marzo scorso ho aperto un ufficio e sono diventato un procuratore”.
Questo contenuto è stato modificato 22 Settembre 2023 08:20
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