Per la FIGC l’assunzione di doping va sanzionata anche se non c’è intenzionalità, quindi la condotta di Paul Pogba potrebbe essere punita comunque: per scamparla gli restano solo le controanalisi.
Walter Della Frera, membro della commissione antidoping della FIGC, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare della probabile condanna a Pogba per l’assunzione di testosterone. Prima di tutto, però, bisogna aspettare le controanalisi. “Di solito, le controanalisi non sburgiandano mai la prima analisi“, ha esordito Della Frera.
“La positività del calciatore non credo possa dipendere da una scelta dello staff medico della Juve. Dall’esterno non posso sapere cosa abbia fatto il calciatore di sua spontanea volontà”, ha continuato il commissario.
Della Frera ha voluto poi spiegare in cosa consistono queste controanalisi. Si tratta in pratica di un esame che viene condotto per fugare ogni possibile dubbio. L’antidoping raccoglie due barattoli di urina: il campione A e il campione B. “Se il campione A risulta positivo, allora si può chiedere la controanalisi del campione B. A mia memoria, le controanalisi non hanno mai annullato la prima analisi. Poi, il laboratorio di Roma è uno dei migliori al mondo“.
“Pogba ha comunque il diritto di verificare se ci siano stati degli errori del laboratorio“, ha continuato l’intervistato. “Se dovesse essere confermata la positività, allora partirà la denuncia da parte del Tribunale. La tempistica è di solito di una quindicina di giorni, almeno che non ci siano delle procedure urgenti”.
Contranalisi per Pogba: “Unica via per ribaltare la tesi sull’assunzione di testosterone“
“Se verrà confermata la presenza di testosterone, intenzionale o non intenzionale, l’atleta ne pagherà le conseguenze“, ha precisato il commissario. “Il calciatore deve stare sempre attento a tutte le sostanze che assume, questo è un suo obbligo. Ma è davvero poco capibile come mai un campione come Pogba possa aver commesso un errore così grossolano, soprattutto nel 2023. I vari staff medici, infatti, dicono ai calciatori di stare attenti a quello che assumono”.
“La mia esperienza dice che, in genere, il test viene fatto sempre in condizione ideale“, ha poi aggiunto l’intervistato. “Poi non so cosa sia successo a Udine, ma il medico del CONI sa bene quello che bisogna fare. Se ci sono state delle irregolarità, il calciatore deve subito segnalarle, anche se in questo caso non mi sembra che sia successo qualcosa di sbagliato“.
“Questa potrebbe essere una strategia per annullare i risultati del test“, ha poi spiegato Della Frera, “ma il tutto è stato fatto correttamente, quindi non si darà il caso. Pogba rischia due anni di squalifica. Ma ci potrebbe essere anche una pena minore“.