Aryna Sabalenka, su questo fronte non ce n’è per nessuno: una foto supersexy per congedarsi da New York dopo l’amara sconfitta in finale.
In campo è stata molto più diplomatica. Una volta sola, dietro le quinte, ha invece dato sfogo alla sua – comprensibilissima, ci mancherebbe – rabbia. L’ha sfogata sulla racchetta che aveva usato in quella lunga e dura battaglia, che seppur non responsabile della sconfitta subita ha fatto una brutta fine.
Aryna Sabalenka era ad un passo dal vincere il suo secondo titolo Slam dopo quello, conquistato all’inizio dell’anno, nella terra dei canguri. L’ago della bilancia pendeva vistosamente dalla sua parte, dopo l’uscita di scena di Iga Swiatek, ma la nuova numero 1 del mondo non aveva fatto i conti, forse, con l’effetto sorpresa che ha spesso e volentieri caratterizzato lo Us Open. A vincere, come noto, è stata Coco Gauff, che aveva perso il primo set contro la tigre bielorussa e che non credeva più, probabilmente, nel lieto fine. Ma il tennis, si sa, è così: tutto può cambiare in un nanosecondo e la partita può girare da un momento all’altro. Cosa che, appunto, è successa nella giornata di sabato al Flushing Meadows, durante la finale del singolare femminile.
E Aryna, cosa del tutto legittima, non l’ha presa bene. Conscia dei troppi errori commessi, nello spogliatoio ha tirato fuori la racchetta, l’ha ripetutamente sbattuta con violenza sul pavimento e, infine, l’ha gettata nella spazzatura. Nella consapevolezza, certamente, di avere sciupato un’occasione d’oro.
La sua rivincita, in ogni caso, se l’è presa poco dopo. Quando, dopo aver riordinato le idee e fatto pace con se stessa, si è congedata da New York postando una fotografia di quelle che i fan e i tifosi della bella bielorussa faranno fatica a dimenticare. E non ce ne voglia Coco Gauff, ma su questo fronte ha vinto lei.
Per salutare la Grande Mela, la Sabalenka ha posato per uno scatto in cui è seduta sul davanzale della sua finestra con vista sul magico skyline newyorkese. Se ne sta lì, in mezzo ai grattacieli, con indosso nient’altro che una t-shirt. Non una gonna, non un pantalone, non degli shorts a coprire, invece, le sue gambe da fenicottero, che la rendono così incredibilmente agile in campo.
Chissà se il calore dei sostenitori, che sono corsi a “consolarla” sui social, avrà almeno in parte lenito le sue ferite. O placato, quanto meno, la furia che aveva poco prima sfogato su quella povera racchetta.
Questo contenuto è stato modificato 11 Settembre 2023 11:12
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