Dopo l’errore in Nazionale sul posizionamento sul goal del pareggio della Macedonia del Nord, in tanti si stanno scagliando contro Donnarumma e il suo rendimento presente e passato.
C’è però anche chi predica calma e pone l’accento sulle tante cose buone fatte da Gigio Donnarumma nel passato recente. Fino a poco fa, il portiere del PSG era riconosciuto da tutti come un campione indiscusso. Che cos’è dunque successo?
Antonio Cabrini, allenatore ed ex calciatore, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY per parlare del pareggio fra Macedonia del Nord e Italia e dell’errore di Gigio Donnarumma: secondo l’ex juventino è importante non dimenticare il passato del portiere, costellato di ottime prestazione.
“Chi è che non fa errorini?“, si è domandato l’eroe della Nazionale 1982 campione del Mondo. “C’è chi sbaglia il passaggio, chi il tiro. E succede che talvolta il portiere possa non interpretare bene una situazione come è accaduto a Donnarumma contro la Macedonia. Ciò non toglie però quanto di buono ha fatto finora: non si può cambiare un giocatore a ogni errore, altrimenti servirebbero trenta difensori, trenta centrocampisti, eccetera… Donnarumma in passato ha fatto quasi sempre benissimo”.
Cabrini è stato invece più critico sulla prestazione di Immobile, nonostate il goal. “Lo staff tecnico si è chiaramente appoggiato ai giocatori con più esperienza. Ma bisogna anche mettere Immobile nelle giuste condizioni: è abituato a viaggiare sulla linea del fuorigioco. Contro la Macedonia non era a suo agio, si vedeva. Bisogna offrirgli palloni agevoli per puntare il portiere”.
Critiche a Donnarumma; Cabrini non ci sta: “Non dimentichiamo il suo passato“
La situazione della Nazionale, a ogni modo, non è affatto facile, e lo riconosce anche l’intervistato: “Per accedere alle fasi finali dell’Europeo ora bisogna vincere con l’Ucraina. E non bisogna fare conti o paragoni, bisogna vincere e basta. Non sarà una passeggiata, ma l’Italia deve farcela”.
Cabrini ha anche commentato le parole dell’ex ct della Nazionale femminile, la quale ha dichiarato, a proposito del flop della squadra da lei guidata ai Mondiali, che le donne sono le peggiori nemiche di sé stesse, e che così vince il patriarcato.
“Non sono per nulla d’accordo sulla parola patriarcato“, ha commentato l’ex calciatore. “Qui contano i risultati. E se per l’ex ct Bertolini non sono arrivati, non è colpa di qualcuno. Non capisco neanche la differenza tra allenatori donne o uomini. Quando i risultati non arrivano, si cambia tecnico. Succede in qualunque squadra. Cosa c’entra il patriarcato?”