Sinner, curve che passione: dopo l’italiana una francese

Sinner buongustaio, dinanzi a quella carrozzeria da urlo non è proprio riuscito a resisterle: ora c’è lei nella sua vita.

Alexander Bublik disse di lui che non era umano. Che quando giocava sembrava di un altro pianeta. Eppure, dalle dichiarazioni che rilascia alla stampa si direbbe tutt’altro. Jannik Sinner dà l’impressione di essere un ragazzo straordinariamente normale, che non si è lasciato stravolgere più di tanto dal denaro e dalla fama che gli sono piovuti addosso.

Sinner, dopo l'italiana una francese | Che carrozzeria: come dargli torto?
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Nel tempo libero fa quello che farebbero tutti i suoi coetanei: dedicarsi, cioè, alle sue passioni. La sola differenza sta, appunto, nella “quantità” di tempo libero a sua disposizione. Di quello, suo malgrado, l’altoatesino ne ha veramente poco. Impegnato com’è a rincorrere titoli e tornei ai quattro angoli del globo, non gliene resta molto per coltivare i suoi hobby e per stare insieme alla famiglia, punto fermo della sua vita. Ma tant’è. Un giorno, speriamo sia il più lontano possibile, potrà sempre rifarsi. Ora è il momento di cogliere la palla al balzo e di cavalcare l’onda. Di premere sull’acceleratore e di affrontare la salita più difficile di sempre, quella che porta in cima al ranking Atp.

E a lui piace accelerare. Eccome se gli piace. Il campione di San Candido, ora sesto nella classifica mondiale e a caccia del suo primo titolo Slam, ha una passione per le auto sportive. A dire la verità ne ha tante, inclusa quella per lo sci, che praticava prima ancora di scoprire quanti e quali brividi gli regalasse giocare a tennis. Non c’è nulla, però, che lo emozioni tanto quanto un motore che ruggisce.

Sinner, che carrozzeria: come dargli torto?

Dopo aver preso la patente, il tennista si era fatto vedere sui social network con un’italiana doc al suo fianco. Si trattava di una Stelvio Q4 in allestimento Veloce, una gran bella vettura sportiva marchiata Alfa Romeo. La curava maniacalmente, tant’è che nello scatto in questione era impegnato, appunto, nella pulizia dei cerchi.

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Ad un certo punto, però, un’altra sportiva deve avere fatto breccia nel suo cuore. All’italiana che gli aveva rubato il cuore è subentrata – o, molto semplicemente, si è affiancata – un’automobile nuova di zecca della quale non aveva mai fatto parola. “Sono sempre uguale – ha confessato qualche giorno fa a Repubblica – come persona, ho le mie passioni: ora mi piace giocare a golf, e poi mi piacciono tantissimo le macchine. Il mio vero, e unico regalo, è stata una Alpine. Ma non per farmi vedere in giro. Credo di essere un ragazzo normale”.

Che abbia tradito, il giovane talento altoatesino, la sua “ragazza” italiana, per il fascino della carrozzeria d’Oltralpe? Di certo c’è che si è fatto un gran bel regalo, visto che le macchine Alpine non sono propriamente economiche, benché non siano neppure come costose come la V12 Speedster di Stefanos Tsitsipas. Per togliersi questo sfizio avrà speso, orientativamente, una cifra compresa tra i 70mila e i 150mila euro, il range entro il quale oscillano i prezzi di queste auto sportive francesi. Lui che può…

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