Chi gioca al Gratta e Vinci dovrebbe sempre far attenzione alle vincite sopra i 500 euro. Il motivo? Come solito in Italia, è una questione fiscale.
Occhio agli incassi sopra i 500 euro con il Gratta e Vinci: per legge, bisogna che il giocatore sappia gestire correttamente, ai fini fiscali, ogni tipo di vincita ai giochi a lotteria, sia che si tratti di una giocata fisica o virtuale.
Come deve comportarsi, dunque, chi acquista il biglietto fortunato del Gratta e Vinci? E quali sono gli adempimenti fiscali da assolvere in caso di vincita? Com’è noto, su ogni guadagno, lo Stato italiano pretende dal contribuente una percentuale. Il gioco è una delle voci più importanti per l’erario italiano. Molte finanziarie si sono basate proprio sui soldi arrivati dall’azzardo.
Quindi lo Stato gestisce e sponsorizza i giochi d’azzardo proprio perché ci guadagna, sia come banco inserito nelle dinamiche di gioco che, soprattutto, come entità fiscale che incassa le tasse che colpiscono alcune vincite.
Tutti i giochi a lotteria, compresi i Gratta e Vinci, sono gestiti attraverso delle specifiche agenzie fiscali, su tutte l’Amministrazione Dogane e i vari Monopoli. Oppure da società convenzionate, come possono essere Sisal e Lottomatica. E ogni tipo di gioco è soggetto a un tipo diverso di tassazione. L’aliquota varia in base alla somma vinta. E più volte, nel corso degli anni, lo Stato ha modificato l’entità del prelievo.
I biglietti vincenti del Gratta e Vinci sono sottoposti a una tassazione del 20%, ma solo quando la vincita supera i 500 euro. Nel caso in cui si dovessero vincere cifre inferiori, i giocatori possono dunque incassare la vincita piena, senza pagarci sopra alcuna tassa. Da 501 euro in poi, il vincitore incassa un importo automaticamente decurtato del 20%.
Le tasse scattano solo e soltanto per la parte che eccede la franchigia. Fino a 500 euro non c’è problema. Il vincitore non deve preoccuparsi di niente dato che le vincite sono esentasse. Invece, per le vincite superiori il prelievo è fisso. Non cresce proporzionalmente all’importo vinto come succede per altre lotterie e giochi a scommesse.
E il prelievo fiscale viene effettuato direttamente dal gestore del portale autorizzato, che opera come un vero e proprio sostituto d’imposta, provvedendo a versare l’importo all’erario. In generale, dunque le vincite ottenute con i giochi e le lotterie legali vengono tassate alla fonte, dai concessionari. Per questo motivo gli importi non devono essere inseriti all’interno della dichiarazione dei redditi.
In ogni caso è sempre opportuno conservare la ricevuta della vincita. In caso di un controllo fiscale, possedere la ricevuta delle vincite ottenute ai giochi o alle lotterie, è un’ottima giustificazione per difendere un’entrata ricca e apparentemente non motivata sul proprio conto corrente.
Questo contenuto è stato modificato 14 Agosto 2023 09:07
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