Sinner, campo minato senza via di fuga: lo sfogo inaspettato

Sinner, è bastato un passo falso per dare il via al “valzer”: le durissime dichiarazioni sono arrivate come un fulmine a ciel sereno.

Un passo falso. Ne basta uno soltanto, quando si ha a che fare con il tribunale dei social. Una giuria che non perdona niente e nessuno, men che meno ad un tennista promettente con un futuro certamente roseo, molto roseo, davanti a sé. Basta una mossa sbagliata, non una in più, per cancellare con un colpo di spugna tutto quello che di buono è stato fatto.

Sinner, campo minato senza via di fuga: lo sfogo inaspettato
Sinner – IlVeggente.it (LaPresse)

Ne sa qualcosa Jannik Sinner, ma non solo. Ci sono passati, forse addirittura prima di lui, anche i colleghi azzurri Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che si sono “macchiati” di un orribile “reato”: perdere qualche partita di troppo. Come se le sconfitte non facessero parte del naturale percorso di crescita e di evoluzione di un tennista. Come se un atleta non possa permettersi il lusso di subire una sconfitta, di tanto in tanto. Di scivolare in classifica e di non riuscire a difendere un titolo di cui era già in possesso. Anche quelle, le critiche, fanno parte del “gioco”, della loro quotidianità. Ma fino ad un certo punto, perché certi limiti, benché a quanto pare non tutti ne siano consapevoli, non andrebbero mai e poi mai superati.

Il tennista altoatesino ne ha ricevute fin troppe, negli ultimi mesi. La sua stagione è iniziata nel migliore dei modi: finale a Rotterdam, semifinale a Indian Wells, di nuovo finale a Miami e l’approdo al penultimo atto del Masters 1000 di Montecarlo. Mica male, no? Eppure, non è bastato. Non è stato sufficiente inanellare così tanti traguardi, uno dopo l’altro, per assicurarsi la fiducia del popolo azzurro. Che, anche in questo caso, come diverse altre volte era già accaduto in passato, non ha esitato a “punirlo” e a metterlo alla gogna sui social.

Sinner, Vagnozzi non ci sta: “Troppa drammatizzazione”

Una cosa, questa, che il suo allenatore, Simone Vagnozzi, non sembra disposto a tollerare più. Si è parlato di questo, e di molto altro ancora, nell’intervista che ha rilasciato nelle scorse ore al Corriere della Sera.

Sinner, campo minato senza via di fuga: lo sfogo inaspettato
Instagram

«Su Jannik c’è molta pressione – ha commentato così il suo coach, interpellato a tal proposito – troppa direi. A volte vince, ma se ha preso un break leggo che c’è qualcosa che non va, come se gli altri giocatori non si facessero mai brekkare! Le critiche fanno parte del gioco – ha osservato ancora Vagno, come lo chiama il barone rosso – ma certe critiche sono gratuite“.

«Io ho bene in mente il percorso che dobbiamo fare, andiamo avanti per la nostra strada. Più che starci male, a volte rimango sorpreso. Quando dopo Parigi ho letto “disastro Sinner” o “allarme Sinner”, beh, mi è sembrato ci fosse un po’ troppa drammatizzazione, sinceramente». «Come team – ha concluso – siamo aperti alle critiche, però a volte sembrano un po’ di parte, tutto qui». Un po’ di parte e, ci perdoni il tribunale dei social, anche decontestualizzate. Come immeritate, d’altro canto.

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