Come combattere lo streaming gratis e illegale delle partite di calcio e la pirateria? Ecco come potrebbero cambiare le cose nei prossimi mesi.
Il giornalista Marco Bellinazzo è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPLAY, per parlare del fenomeno dello streaming illegale che impoverisce il sistema calcio. Da più di un anno l’Agcom sta lavorando a una strategia per bloccare in tempo reale gli streaming illegali delle partite di calcio. Presto i blocchi potrebbero diventare generalizzati.
Una delle soluzioni per arginare la pirateria potrebbe anche essere trasmettere una partita, quella del sabato, in chiaro. Ma Bellinazzo ammette che potrebbe essere complicato trovare un accordo.
“Sulla pirateria, le cose cambieranno nel momento in cui si metteranno in atto gli strumenti che in mezz’ora possono il segnale“, ha spiegato Bellinazzo. “Coloro che alimentano la pirateria passeranno allo streaming legale non appena si vedranno bloccati durante la partita. Il 40% degli adulti che usano il pezzotto di fronte a un blocco del segnale potrebbe sottoscrivere un abbonamento. Su questo dato fanno affidamento“.
“Credo anch’io ci sia un problema economico legato alla fruizione degli abbonamenti TV. Indubbiamente sarebbe più intelligente abbassare i prezzi. C’è contrapposizione di interessi. Da un lato le squadre vogliono più soldi, dall’altro i broadcaster più pagano e più dovranno alzare i prezzi. Ovviamente la cosa si ritorce loro contro. Il calcio è un bene pubblico, e va gestito come tale“.
“L’antitrust suggerisce di avere servizi senza più esclusive assegnate a più soggetti in modo che i prezzi si possano abbassare e lavorare sul servizio in concorrenza“, ha continuato l’intervistato. “Questo è uno scenario che si è però scontrato con un mercato squilibrato. Al tavolo si sono seduti DAZN, SKY e Mediaset. Amazon o Apple, alla fine, non si son seduti”
“Se tu hai tre soggetti“, ha sintetizzato il giornalista, “c’è poco da rigirare le offerte. Io sono per l’autoproduzione. Quando sei dietro, devi provare canali alternativi. Ci sono soluzioni che ti permettono di farlo. Il problema è di carattere finanziario“.
Diritti TV e pirateria: “Tutta colpa della debolezza dei club“
“La debolezza dei club fa sì che i soldi delle tv siano vitali: senza diritti televisivi le società non sopravvivono. C’è poi un problema di strategia. Qualora si facesse questo canale, che tipo di canale si fa? Lo si appalta a Sky, DAZN, Amazon eccetera a prezzi bassi? Oppure vendi ai consumatori? Ma a quel punto devi assumerti rischio di impresa e creare le strutture, come il servizio clienti“, ha continuato il giornalista.
“La Lega e in particolare De Laurentiis avrebbero voluto la possibilità di partnership industriali. L’antitrust ha detto che non si poteva fare. Si può fare solo con partner finanziari. Si sono presentati in sei, non sappiamo chi. Ho la percezione che i fondi abbiano sì fatto offerte ma non corrispondenti alle attese dei club… Non è così semplice.”
“La partita del sabato in chiaro è una possibilità. Mediaset vuole replicare la scommessa fatta sulla Coppa Italia. Il problema è che nel momento in cui cedo in chiaro una partita importante, quella del sabato sera, tolgo un elemento prezioso ai bandi per la pay-tv. Mediamente per i prezzi attuali una partita di Serie A costa tra i tre e i tre milioni e mezzo, facendo i conti della serva. Tolto Juve, Inter e Milan, che fanno il 70% dell’audience, un altro 15% lo fanno Roma e Napoli. Il resto delle squadre fa pochi spettatori”.