Gratta e Vinci, la spesa media annuale per il gioco sorprende. I conti non tornano viste le dichiarazioni degli italiani
I dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, relativi all’anno 2022, parlano chiaro. L’anno scorso in Italia si è toccato il record assoluto di spesa per il gioco d’azzardo. La cifra è altissima, 136miliardi di euro. Che cozza con quelle che sono le dichiarazioni degli italiani.
Sì, perché facendo i calcoli, in media ogni italiano ha speso per giocare oltre 2mila euro. Per la precisione 2.320 euro a cittadino. Ed è una cosa che come detto stride con quelli che dovrebbero essere i tenori di vita dei cittadini del Bel Paese che secondo i dati raccolti vive con meno di mille euro lordi al mese. Questo è quanto viene dichiarato ed entrando nel dettaglio il 23,75% dei contribuenti dichiara redditi da negativi a 7.500 euro lordi. Il 18,84% tra i 7.500 e i 15mila euro. Quindi, il 42,6% degli italiani che pagano le tasse contribuisce all’1,73% dell’Irpef, ovvero 175, 4 miliardi. Mentre, il 13,5% risulta con redditi tra i 15 e i 20 mila euro, e paga il 5,65% dell’Irpef. Questi sono i dati che vengono riportati dalla redazione economica del Corriere della Sera ed è evidente che qualcosa ovviamente non va.
Gratta e Vinci, si gioca tantissimo
Tornando invece a quelli che sono i soldi che ogni italiano spende nel gioco, lo scorso anno ha portato un volume d’affari incredibile, con un aumento di molti soldi rispetto al 2021.
Due anni fa infatti la cifra che veniva investita nel gioco d’azzardo – tra Gratta e Vinci, Lotto, Superenalotto e lotterie varie – si attestava a 1.886 euro per ogni cittadino. Insomma, un balzo importante nel 2022. Che è evidente mette in risalto una cosa: o si va verso un’evasione fiscale di massa, oppure ci sono persone che, avendo un reddito altissimo, si permettono di giocare somme assai ingenti per sperare in una vincita. Perché ribadiamolo il concetto che è evidentemente sotto gli occhi di tutti: quando uno entra nel vortice del gioco lo fa per l’adrenalina – cattiva in alcuni casi – che l’attesa di sapere se si è vinto o meno viene messa nel corpo. E non tanto per la vincita in sé vista come premio in denaro, ma per tutte quelle emozioni annesse che ci sono.