Francia-Italia, la partita dell’Under 21 ha messo in evidenza una cosa: senza tecnocologia anche per colpa degli arbitri non si può scendere in campo
La partita dell’Europeo Under 21 tra Francia e Italia ha ribadito una cosa: non si può più giocare senza tecnologia, è evidente. Partite indirizzate come quella dell’altra sera non se ne possono più vedere, e peccato che adesso la UEFA, solamente dopo quanto successo, ha deciso che dal prossimo turno a fase ad eliminazione diretta, verrà utilizzato il Var. Insomma, tutti si sono resi conti di quello che la squadra di Nicolato ha dovuto superare.
Gli errori madornali dell’arbitro olandese Lindhout sono stati tre: un rigore non concesso per un fallo di mano in area di rigore francese; il fallo non fischiato all’inizio dell’azione che poi ha permesso alla Francia di fare il gol del 21; il gol fantasma che tanto fantasma non era di Bellanova. Insomma, una catastrofe. E, nel merito della vicenda, intervistato in esclusiva da notizie.com, ci è entrato l’ex arbitro Morgan De Santis. Che ha parlato in questo modo.
Francia-Italia, le parole di De Santis
“Purtroppo gli arbitri hanno perso la capacità di decidere e non sono più abituati a fare i direttori di gara. Magari un arbitro di eccellenza avrebbe fatto meglio perché non è abituato al Var. Come si fa a non vedere il fallo da dove nasce il 2-1. Lì poi c’è il quarto uomo che non ti aiuta e quindi si è persa l’abitudine di una collaborazione tra la quaterna arbitrale“.
De Santis analizza tutti gli errori: “L’intervento su Okoli è gioco pericoloso, il tocco con il braccio secondo l’impostazione della Fifa è rigore e soprattutto non puoi non dare un gol come quello nel finale. L’arbitro era fuori area, ma il giocatore si trovava dentro la porta. Quindi impossibile non assegnarlo“. Ma quello più importante qual è stato: “Il più grave in assoluto è il gol non dato, ma sotto l’aspetto tecnico è il fallo su Okoli. In generale ha arbitrato male, ma questi tre sono i più clamorosi“.