Verratti, possibile ritorno in Italia: “È ancora il più forte di tutti”

Marco Verratti potrebbe essere stanco del PSG: secondo alcune indiscrezioni, l’ex Pescara potrebbe anche scegliere di tornare in Italia per giocare finalmente in Serie A.

Ci sono due scogli: il PSG vuole cederlo ma senza sconti, e poi c’è l’ingaggio altissimo percepito dal calciatore. Ciononostante, qualche squadra ci sta pensando davvero. Intanto, la procuratrice di Verratti ha negato, almeno in parte, la possibilità di un suo ritorno in Italia: ”Verratti in Italia? Gioca già in nazionale, più italiano di così… Ora è in vacanza e non pensiamo al suo futuro, poi vedremo”, ha detto la Pimenta.

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Verratti con la moglie Jessica (LaPresse)

Con queste dichiarazioni, dunque, il futuro del calciatore del PSG resta dunque nebuloso: se ne riparlerà a luglio, probabilmente. Mirko Valdifiori, ex giocatore di Empoli e Napoli e attualmente in forza alla Vis Pesaro, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it, in onda sul canale TVPLAY, anche lui da Formentera.

Verratti è un simbolo dell’Italia per quello che ha fatto con la Nazionale“, ha detto Valdifiori. “Nelle due apparizioni che ho fatto con l’Italia mi ha aiutato molto. Quando sono arrivato dall’Empoli in Nazionale, all’inizio, mi è sembrato tutto strano, un mondo diverso, e lui mi ha messo subito a mio agio. Ha delle qualità e le ha dimostrate, ormai sono anni che gioca ad altissimi livelli. Adesso magari c’è anche Barella, ma come continuità in questi anni Verratti si è dimostrato il centrocampista più forte“.

Negli ultimi sette otto anni, la continuità avuta da Verratti l’hanno avuta in pochi. Non so se tornerà in Italia, magari ora sta bene là. Però chiudere la carriera qui è un’idea che stuzzica Marco. Ho letto che gli piacerebbe tornare un giorno a Pescara. Lo tratterebbero da re”.

Verratti, ritorno in Italia in dubbio: “Lo tratterebbero da re

La Lazio ha fatto bene in Italia ma non in Europa“, ha continuato l’intervistato, parlando di Sarri. “Ho avuto Sarri come allenatore. Lo conosco bene. Aveva un tipo di calcio che era difficile da sfidare per gli altri, prepara tutte le gare scrupolosamente. Poi dipende dalle annate, quest’anno con la Lazio non so perché non sia riuscito ad andare avanti, però in campionato arriva secondo, magari si sono concentrati per raggiungere la Champions League che mancava da un po’”.

Sarri, il giudizio di Valdifiori - www.ilveggente.it
Maurizio Sarri (LaPresse)

Ho avuto la fortuna di arrivare a Napoli con Sarri, poi è esploso Jorginho, che ha fatto un grande campionato, penso che anche lui con il gioco di Sarri sia riuscito a dare il meglio. Potevo fare anche qualcosa di meglio io, non è che sia colpa di Sarri… Tutti e due siamo arrivati a Napoli in quel momento preciso. Inizialmente ho giocato in un Napoli che non era quello che poi è diventato nei mesi dopo e l’anno dopo. Ha avuto una media punti grandiosa, ma c’era la Juventus, sennò poteva vincere lo Scudetto che ha vinto quest’anno Spalletti”.

Sarri per la mia carriera ha rappresentato un punto di riferimento importante, con lui ad Empoli abbiamo raggiunto la Serie A, poi c’è stata una salvezza storica. Con la sua idea di calcio ho espresso al massimo le mie qualità e sono riuscito ad arrivare in Serie A a 28 anni”.

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