Scommesse e partite truccate: il monito del presidente etico della Federcalcio Ucraina non lascia spazio a commenti. Ecco quello che ha detto
Il mondo del calcio, ma così come tutti gli altri sport, permette di scommettere. Sempre è stato così, sin dal Totocalcio che da poco è tornato in voga, e poi passando pure per il Totogol, che pochi ricordano ma che regala grandi vincite.
Poi, nel corso degli anni, sono arrivati i vari bookmaker con un’offerta assai ampia, e più passa il tempo più il mondo delle scommesse si arricchisce di altre soluzioni che danno la possibilità agli utenti di giocare su quanti calci d’angolo si battono, sul minuto del primo gol, su come può segnare un calciatore e anche se l’arbitro va a vedere il monitor del Var. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Ma questo amplia anche lo spazio delle possibili combine nei match. E a fare un quadro della situazione, intervistato in esclusiva da Agimeg.it, è stato Francesco Baranca, presidente del comitato etico della Federcalcio Ucraina. Ecco le sue parole, con un monito assai importante che è stato lanciato.
Scommesse, ecco le parole di Baranca
“Inchieste indipendenti hanno fatto emergere una situazione molto grave di match-fixing nel calcio brasiliano con 13 partite truccate solo nello scorso anno, di cui 8 della massima serie. E’ un problema che continuerà ad esserci fintanto che ci saranno i provider che attraverso la diramazione dei dati incassano tanti soldi a discapito delle società calcistiche che si accollano tutto il rischio di probabili combine”.
In poche parole il rischio che, non essendoci nessun introito per le società, qualcosa di difficilmente capibile ci possa essere. E questo ovviamente potrebbe succedere soprattutto nei campionati minori: “Penso sia eticamente scorretto offrire quote su partite di questo livello, ma qualora si dovesse continuare ad averle in palinsesto credo ci debba essere una compensazione economica a favore delle società di calcio da parte dei provider ed un vero controllo sull’integrità dei match”. Infine la provocazione: “La finale di Champions League tra Manchester City e Inter ha generato miliardi di euro in scommesse, ma le due società protagoniste della partita più importante del calcio europeo non hanno ricevuto neanche un euro nonostante siano state il motore di tale volume d’affari. Penso che potrebbe essere una buona soluzione dare almeno l’1% del ricavato delle scommesse alle squadre”.