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Allegri a rischio: “La Juventus deve puntare sulla continuità”

Si parla di un possibile esonero di Allegri: la Juve starebbe trattando per allontanarlo con una buonuscita; ma c’è anche chi spinge per la continuità.

Roberto Scarnecchia, ex calciatore, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it in onda sul canale Twitch TVPLAY per palare del futuro di Allegri alla Juventus.

Allegri (LaPresse)

Per me“, ha spiegato Scarnecchia, “la Juventus non dovrebbe toccare niente per l’anno prossimo. Un grande segreto è la continuità: Allegri va tenuto. Nel momento in cui non stai bene mentalmente non riesci a ottenere risultati. Tante volte ci si meraviglia per esempio della Lazio in Champions League con un organico dove Luis Alberto e Immobile hanno giocato così così, con Felipe Anderson che è il solo che le ha giocate tutte e Pedro che ha 35 anni ma che ha fatto una grandissima stagione. Questa è la testa”.

Lo scorso anno la Juventus era in costruzione, e già ce ne siamo dimenticati. Non era una squadra costruita, composta, affermata. Va guardato quest’anno: è partita malissimo, ha recuperato alla stragrande. Ora Allegri deve dare continuità. Quando gli hanno tolto i punti, la Juve è riuscita comunque a riprendersi bene. Non me la sento da sportivo e da addetto ai lavori di dare addosso ad Allegri, neanche ai giocatori”.

Continuità con Allegri, la ricetta per salvare la Juventus

L’intervistato ha parlato anche di Milan. “Quello dello scorso anno, come voto, era un 10 per il Milan, ma oggi darei un voto in meno rispetto a quello dato da Maldini. Con Massara sono stati veramente bravi, penso che darei 7. Ieri il Milan ha centrato la Champions League che quest’anno non era facile”.

Pioli (LaPresse)

Su Mourinho, invece, Scarnecchia parla di coraggio. “Il portoghese ha un contratto, ma non è detto che sarà l’allenatore anche l’anno prossimo. Se rimarrà, magari potrà arrivare in finale di Champions o allo Scudetto, ma solo se avrà gli attributi e avrà la forza di finire un progetto che fino ad ora è molto positivo. Poi è ovvio che in un percorso così non può ottenere solo elogi: quando giocavo davanti a 90.000 persone non c’erano solo gli elogi, ma anche gli insulti, è inevitabile“.

La conclusione dell’intervista verte ancora su Allegri. “Mi sono sempre battuto sul fatto che Allegri per me è il tecnico perfetto per la Juventus. Ho fatto il giocatore per tanti anni e l’allenatore per qualche anno in categorie inferiori. Conta la componente psicologica. Guardiamo quell’aspetto sul campo e lasciamo il punto dirigenza un attimo. Questi ragazzi quanto hanno sofferto con il dai e togli punti? Alla fine, sono ragazzi, e hanno subito tutte le discussioni del caso. Vorrei vedere un altro allenatore al posto di Allegri cosa sarebbe riuscito a fare tra difficoltà psicologiche e stress psicofisico”.

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