Sinner, il video è già diventato virale sui social network: ecco cosa ha “combinato” il campione altoatesino.
I capelli rossi e la carnagione bianca confondono. Di primo acchito sembrerebbe infatti un irlandese, più che un ragazzo cresciuto ai piedi delle Dolomiti. Ma no, non è così. Jannik Sinner è un italiano purosangue, benché nel tempo le polemiche riguardanti la sua nazionalità si siano sprecate.
Il numero 9 della classifica mondiale è cresciuto, infatti, in una regione che non ha sempre fatto parte del Bel Paese. Il territorio del Südtirol apparteneva storicamente all’Austria: era passato al Regno d’Italia, come noto, solo alla fine della prima guerra mondiale. Ecco spiegato, quindi, perché la maggioranza del popolo altoatesino sia di madrelingua tedesca e perché l’italiano, di contro, sia meno diffuso. Lo stesso Sinner ha sempre parlato tedesco, essendo nato a San Candido, in Trentino Alto Adige. Cosa che, suo malgrado, gli è sempre stata “contestata”. Era intollerabile, agli occhi di molti, il fatto che faticasse un po’ al momento di rilasciare alla stampa e ai media dichiarazioni in italiano. “A 13 anni – aveva raccontato in un’intervista, senza fare mistero dei suoi “limiti” linguistici – quando mi sono trasferito a Bordighera all’accademia di Riccardo Piatti, capivo e parlavo davvero poco in italiano. Oggi sono molto migliorato, ma so che il mio italiano non è ancora perfetto”.
Si è messo sotto e lo ha studiato come meglio poteva. Adesso che è così amato e che ha sfondato il muro della top ten nessuno sembra badare più, in ogni caso, ai piccoli errori che ancora commette, seppur di rado, quando dà voce ai suoi pensieri. Non è certo una colpa, d’altro canto, benché in tanti gli abbiano puntato il dito contro negli anni, essere di nazionalità italiana ma parlare la lingua tedesca.
Sinner, campione e coniatore di parole
Oggi, quando sbaglia qualche parola, nessuno più inorridisce, per fortuna. E c’è di più. Quelle poche volte che capita, ci regala delle perle che mettono allegria. Come quella che ha dispensato qualche ora fa, ad esempio, nell’intervista rilasciata a SuperTennis TV alla vigilia dell’esordio al Roland Garros.
“Ogni sconfitta è difficile da digestire”
Come si fa a non amarlo? ❤️#Sinner https://t.co/0Ifw4Ik7ed— Alessandro ? (@alevilla1978) May 26, 2023
“Solo io so quanto sto dando al tennis. Sto investendo tanto, mi sto allenando tanto e sto facendo tanti sacrifici. Certo, ogni volta che perdi è difficile da digestire, ma per arrivare al successo non c’è una strada facile”. Un’interessantissima crasi tra i verbi digerire e gestire, frutto probabilmente non solo delle sue origini sudtirolesi, ma anche del fatto che in giro per il mondo parli più l’inglese (digerire si dice digest), ovviamente, che non l’italiano. Una parola nuova che è piaciuta tantissimo al popolo dei social e che meriterebbe di passare al vaglio dell’Accademia della Crusca. Perché petaloso sì e digestire no?