Il classe ’98 Giuseppe Caso è stato uno degli artefici della promozione del Frosinone in Serie A, insieme a Mulattieri (in prestito dall’Inter) e a Roberto Insigne (fratello di Lorenzo, ex stella del Napoli).
Caso è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPLAY per parlare dalla straordinaria annata del Frosinone e del suo apporto nella squadra allenata da Grosso. “Frosinone è una piazza magnifica“, ha detto l’ala sinistra nata a Torre Annunziata e cresciuta calcisticamente nella Fiorentina. “Negli ultimi anni ha dimostrato di avere una certa solidità. La città è bella e il Frosinone è una piazza magica: non voglio lasciare questa squadra”.
“Io ho esordito in Serie A con la maglia del Genoa contro Cristiano Ronaldo“, ha continuato l’intervistato. “Non so chi salirà come terza squadra in Serie A dai playoff. Sono tutte forti e attrezzate. Sono rose che dovevano lottare per la promozione diretta, forse solo il Sudtirol non era stato costruito all’inizio per disputare un campionato del genere. Se devo spezzare una lancia a favore di qualcuno la spezzo per il Sudtirol perché con Bisoli ho ottenuto l’anno scorso una grandissima salvezza. Sarebbe una grande sorpresa. Anche per Larrivey sarei molto contento, raggiungere un traguardo simile alla sua età significherebbe tantissimo per un calciatore come lui”.
Da ragazzo, Caso fu segnalato alla Fiorentina dal padre di Bernardeschi, e ha giocato spesso accanto a Chiesa. “Sì, ho giocato nelle giovanili con Federico Chiesa. Non l’ho sentito. Lui è impegnato per il finale di stagione. Ogni estate ci becchiamo ed è sempre un piacere incontrarlo. Si è visto anche ieri con l’assist a Vlahovic che la sua forza è dominante, ovviamente è stato un anno fermo, piano piano sta ritrovando la forma perfetta“.
“Zaniolo mi ha fatto i complimenti per la promozione, ci sentiamo spesso. Lui ha fatto una scelta importante per la sua carriera, il Galatasaray è un club prestigioso e stanno vincendo il campionato. Secondo me lui ha fatto una scelta importante e un giorno tornerà in Italia”, ha rivelato ancora il giocatore del Frosinone.
“Credo sia stata una bellissima annata, abbiamo sofferto, ma siamo arrivati all’obiettivo”, ha commentato poi tornando al discorso della promozione del suo Frosinone. “Noi siamo contenti di esserci riusciti, dunque ringrazio ancora tutti per i complimenti. L’importanza di avere Grosso come allenatore è tutto nella sua scrupolosità di osservare ogni minimo dettaglio, spronandoci sempre a migliorare. Il Frosinone è arrivato in A grazie a lui. Avere lui come allenatore per un giocatore è davvero importante. Impari ogni giorno qualcosa di nuovo. Lucioni è il capitano, nei momenti cruciali delle partite ha delle letture fantastiche e aiuta anche il reparto del centrocampo e dell’attacco. La sua impronta è fondamentale”.
“Io giocavo negli allievi della Fiorentina, ai tempi avevo 16 anni. A volte mi allenavo in prima squadra e c’era sempre Pepito Rossi. Dopo che segnò la tripletta alla Juventus, la sera stessa andai a cena con la sua famiglia e la sua compagna, fu una serata divertente e davvero piacevole. In un momento importante per lui ero davvero contento di essere con lui. Mi sono sempre ispirato a Lavezzi e Tevez”.
Questo contenuto è stato modificato 9 Maggio 2023 13:54
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