La Juve finirà il campionato senza punti in meno o sarà comunque penalizzata? Secondo l’avvocato Adrianopoli la penalizzazione potrebbe arrivare anche l’anno prossimo
Il collegio di garanzia del CONI ha accolto con riserva il ricorso della Juve contro la penalizzazione. Cosa succederà di qui a fine anno? La situazione attuale è confusa. Si sa solo che gli atti sono stati rinviati alla FICG per una nuova valutazione. Il collegio di garanzia del CONI accoglie dunque solo in parte il ricorso della Juventus che chiedeva l’annullamento senza rinvio della penalizzazione di 15 punti inflitta dalla corte federale di appello per il caso plusvalenze.
Francesco Andrianopoli, avvocato, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPLAY, per chiarire un po’ la situazione: “È una pronuncia non definitiva che rimette in gioco tutta una serie di considerazioni, non sappiamo quante ancora“, ha spiegato l’Intervistato. “Di certo una parte di quanto detto dalla difesa è stato accolto e sarà rimesso all’autorità giudicante. Per ora abbiamo solo uno striminzito comunicato, attendiamo le motivazioni per capire qualcosa di più rispetto alla decisione del Collegio“.
“Il prossimo grado potrà determinare sia per un annullamento della penalizzazione, una conferma, o, che io auspico, un patteggiamento definitivo di una pena per evitare che il problema si prolunghi anche nelle prossime stagioni sportive”, ha proseguito l’avvocato. Poi la previsione: “La penalizzazione potrebbe arrivare l’anno prossimo. Una volta decisa la sanzione da erogare se vedi che non è afflittiva la rimandi all’anno successivo”.
“La prossima sentenza dovrebbe arrivare entro la fine della stagione sportiva, quindi 30 giugno. Però le variabili sono tante“, ha detto ancora Adrianopoli. “Possono esserci nuovi patteggiamenti, nuovi ricorsi al Collegio di Garanzia. La prima decisione arriverà sicuramente entro la fine della stagione sportiva, poi però è difficile fare una previsione”.
L’avvocato ha poi approfondito una questione concettuale fondamentale dal punto di vista legale nella sentenza. “Il concetto della pena afflittiva è previsto dalla Giustizia Sportiva, ma nella vulgata popolare lo si è interpretato erroneamente come il ti deve togliere qualcosa: non è così”.
Secondo l’intervistato il codice mette solo in chiaro che la penalizzazione non dev’essere una pena inutile. “Quando per esempio sono a fine campionato, ho tre punti di vantaggio su chi è dietro di me, me ne togli due e resto davanti: sarebbe inutile. Le pene restano le stesse, perché sono legate ai soggetti coinvolti. Se la pena non è afflittiva allora la applichi alla stagione successiva, ovvero la prossima, e così sarà afflittiva“.
“Questo ragionamento qua è importante, viene fatto a bocce ferme, vale anche per le singole partite: se io subisco una pena che mi impone una sconfitta ma ho perso con un risultato più largo, il codice ti dice di omologare il risultato più pesante. Non omologhi il 3-0 a tavolino: sarebbe omologato un vantaggio. Poi c’è questa voce: Chinè in udienza avrebbe detto che bisognava dare un -15 alla Juventus affinché finisse sotto la Roma, io questo non l’ho sentito e non l’ho visto negli atti”.
E poi c’è sempre il filone aperto dalla UEFA: “Per quanto riguarda le sanzioni alle società le normative UEFA sono distinte da quelle italiane; quindi, la UEFA può sanzionare per motivi che in Italia non abbiamo ritenuto validi e viceversa“.
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